Un'altra possibilità sulla ruota di Crotone, forse l'ultima. Ne è consapevole Devis Mangia, alla vigilia della trasferta in Calabria. Sembra decisamente rinfrancato il tecnico lombardo, dall'ultima apparizione di fronte ai giornalisti, dopo lo 0-1 subito dalla Ternana. Nel frattempo, il mirino dei tifosi si è allargato ai giocatori: “Contestazione legittima – osserva l'allenatore (nella foto di fcbari1908.com) – Se è bello avere i tifosi all'aeroporto, bisogna mettere in conto di ritrovarli agli allenamenti, quando le cose non vanno bene. Per chi vuole fare il mestiere di calciatore, queste critiche devono servire da sprone”.
Mancheranno per squalifica Romizi e Sabelli (comunque impegnato in under 21), mentre rimangono indisponibili Calderoni e Rossini. In difesa, a destra sarà impiegato Camporese, con Salviato spostato a sinistra e Ligi riproposto al centro, mentre a centrocampo, nel caso Defendi non dovesse farcela, è pronto Minala, con Donati pronto a tornare nel suo ruolo naturale: “Non tutti sono al 100 per cento dal punto di vista fisico ma per giocare il tipo di partita che ci aspetta domani, le risorse occorre reperirle altrove – precisa Mangia, giusto per richiamare i suoi giocatori alla fiducia ribadita a parole – Bisogna fare la partita giusta, essere un blocco senza mai perdere l'equilibrio. Personalmente ho vissuto meglio questa settimana di quella scorsa: il presidente mi ha sempre dimostrato fiducia, c'è stato un confronto approfondito ma stima e considerazione non sono venuti mai meno da ambo le parti”.
Per reti fatte e subite, oltre che per piazzamento, questo Bari se la merita tutta, l'undicesima posizione. Ma se contassero altri numeri, come la percentuale di possesso-palla o il numero di tiri nello specchio o di passaggi riusciti, questa squadra sarebbe fra le prime: “La risposta sta in una sola parola: attenzione. Quella che è mancata quando il gol l'abbiamo subito, o quando non siamo riusciti a realizzarlo. Quella che serve a capitalizzare al meglio quanto viene prodotto dalla squadra. Insomma, quel qualcosa in più, in termini di risolutezza e concretezza”.
In caso di ulteriore sconfitta, è ovvio che la separazione sarebbe quasi inevitabile: “Non ci penso, anche perchè se pure ci pensassi, ciò non mi porterebbe alcun vantaggio”. Anche le dimissioni sono un'eventualità da spazzar via: “E' una valutazione che farei se non trovassi riscontro nel lavoro che faccio o se non avessi voglia di lavorare. Ma io di voglia di lavorare ne ho tanta”.
Intanto, la squadra è scivolata laggiù, a tre soli punti dalla zona play-out. Più vicina all'inferno che al paradiso che sembrava poter essere la meta naturale di questo Bari: “Dobbiamo cambiare il modo di pensare e guardarci indietro, perchè la classifica dice altro rispetto alle nostre aspettative iniziali. Bisogna tirar fuori l'orgoglio. Dove ci siamo persi? Forse in occasione del pareggio con il Pescara, quando ci siamo rimessi in carreggiata senza riuscire a vincere la partita. Ma domani no, non si può perdere”.
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