Sarà una Juventus profondamente rinnovata quella che scenderà in campo al San Nicola di Bari nell’anticipo domenicale della prima giornata di campionato. Quella dei bianconeri è una rivoluzione totale che parte dai quadri dirigenziali, passa necessariamente per lo staff tecnico fino ad arrivare ai protagonisti in campo. Con la certezza che il processo di cambiamento non sia terminato, visti gli ultimi clamorosi sviluppi del mercato estivo.
A fine dello scorso campionato le scelte del neo Presidente Andrea Agnelli, fortemente voluto da John Elkann, provocano l’effetto di un terremoto: ridimensionato il ruolo di Blanc in società, allontanati il vice presidente Roberto Bettega, il ds Alessio Secco e il capo degli osservatori Renzo Castagnini, non confermato Zaccheroni in panchina, vengono assunti Giuseppe Marotta come direttore generale (coadiuvato dal fido Fabio Paratici nel ruolo di direttore sportivo) e Luigi Del Neri, reduce dalla brillante esperienza alla Sampdoria, come allenatore. Ma è solo l’inizio. La rosa dei bianconeri subisce profondi cambiamenti. Il fallimentare settimo posto in campionato della stagione 2009/2010, condito dalle eliminazioni prima in Champions e poi in Europa League, portano ad una rifondazione inevitabile: i senatori Zebina, Grosso, Salihamidzic, Camoranesi e Trezeguet vengono messi sul mercato in attesa di offerte allettanti, partono i vari Cannavaro, Caceres, Giovinco, Poulsen, Ekdal, Molinaro e, buon ultimo il fiore all’occhiello della precedente campagna acquisti, Diego; arrivano a Torino, invece, Bonucci, Martinez, Pepe, Storari, Lanzafame, Motta, Aquilani, Krasic e, proprio in queste ore, Quagliarella per un mercato che segna un bilancio negativo di più di 35 milioni di euro.
I primi risultati dell’era Del Neri sembrano dare ragione a questo nuovo corso juventino: i bianconeri passano due turni preliminari, ottenendo quattro vittorie contro avversari non impossibili quali Shamrock Rovers e Sturm Graz, e si qualificano per la fase a gironi dell’Europa League. Ma l’obiettivo principale rimane il campionato: difficile pensare che i torinesi possano essere subito competitivi per lo scudetto, più facile pensare ad un anno di graduale crescita nel percorso di formazione del nuovo ciclo. A Bari Del Neri schiererà la sua squadra con il suo classico modulo 4-4-2. In porta, al posto del convalescente Buffon, ci sarà Storari, al centro della difesa accanto a Chiellini giocherà l’ex barese Bonucci, sulle fasce Motta e De Ceglie; sugli esterni di centrocampo probabile l’esordio di Krasic a destra con Pepe a sinistra, interni Marchisio e uno tra Sissoko e Melo, con il brasiliano favorito, mentre in attacco al fianco dell’eterno Del Piero, con Amauri fuori per un mese a causa di un problema muscolare alla coscia, potrebbe essere gettato subito nella mischia Quagliarella, con Martinez prima alternativa.
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