Il tunnel non è ancora finito ma in fondo, finalmente, si vede un po’ di luce. Giusto in tempo per raddrizzare un campionato che si è messo malissimo per il Bari, sconfitto per nove volte nelle ultime undici gare e desolatamente ultimo a cinque punti dalla quartultima. Ma domani contro il Palermo si dovrà tornare necessariamente a far punti: tre tutti assieme i biancorossi non li ottengono da tre mesi. Una vita fa, prima che una serie interminabile di infortuni (ultimo quello del redivivo Galasso) penalizzassero un organico fra i meno opulenti della serie A. Per l’ultima partita dell’anno si riaffacciano in tre, oltre a Rossi al rientro dopo il turno di squalifica: “Domani dovremmo poter affidamento su Belmonte, che vuole esserci a tutti i costi – osserva Ventura in conferenza stampa – Ho poi la disponibilità di Kutuzov e Barreto per l’attacco. Dovrebbero poter reggere almeno un’ora. Tutti gli altri si rivedranno in campo alla ripresa, tranne Salvatore Masiello. E allora sì che potremo finalmente tornare a lavorare ed allenarci a ranghi completi, come non accade ormai da troppo tempo”.
In porta l’infortunio di Gillet lascerà campo libero al secondo Padelli (“Ha la mia fiducia incondizionata – precisa il tecnico – E soprattutto quella dei suoi compagni”), sinora impiegato solo in coppa. Difesa completata da Andrea Masiello e Raggi, centrocampo con Gazzi, Donati, Pulzetti ed un solo esterno di fantasia: Rivas la scelta più probabile, con Alvarez, debilitato dal ricovero in ospedale e da due giorni di antibiotici, pronto a subentrare. Dall’honduregno si attendono segnali di ulteriore ripresa nelle prossime ore, così come da Parisi, convalescente e fra i convocati solo per onor di firma.
Di fronte “uno degli avversari più difficili da incontrare – osserva Ventura – Sulla trequarti hanno qualità assoluta, decisamente sopra la media. La classe di Pastore, gli inserimenti di Ilicic… tutta gente che va dove li porta il cuore. A centrocampo dovremo essere bravi a non concedere loro spazi”.
L’ultima partita del 2010 impone necessariamente un bilancio appena trascorso. Un anno tormentato per il Bari, cominciato con la flessione dello scorso campionato e scemato fino alle difficoltà degli ultimi mesi. Ma l’opinione del tecnico è in controtendenza, soprattutto in proiezione futura: “Cosa salverei? Tutto. Anche la parte finale, che mi ha permesso di capire su chi posso contare davvero. E per proteggere i superstiti, chi ha resistito in attesa che tornino gli infortunati, che ho parlato di emergenza. Sono giocatori che meritano davvero tanto: chi si allenerebbe con l’impegno che ho visto nell’ultima settimana dopo i guai che abbiamo avuto ed una serie di otto-nove sconfitte? E poi ci sono i tifosi, che hanno sempre avuto belle parole nei miei confronti, anche dopo tante difficoltà: in nessun’altra città ci sarebbe stata una reazione simile. Ed è per questo che ho fame di 2011. Ho voglia di dare quello che la gente si aspetta e che merita. E di vedere finalmente tornare a sorridere i miei ragazzi come un tempo”.
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