Un pareggio che sa di brodino, invece del lauto cenone da tre punti che il Bari avrebbe voluto tornare a gustare dopo tre mesi di digiuno. L’appuntamento con la vittoria è ancora rinviato ma l’impressione è che oggi la squadra di Ventura, in dieci per due terzi della gara per l’espulsione di Rossi, non avrebbe potuto ottenere di più di un pareggio arrivato sul rigore. Un punto, uno solo, lo stesso rosicchiato a Brescia e Lecce sconfitte rispettivamente a Catania e Napoli. Ma dopo le feste ci vorrà ben altro passo per alimentare le aspettative di una salvezza lontana oggi cinque lunghezze.
La cronaca della ripresa. Si ricomincia con Maccarone in campo nelle file del Palermo (fuori Miccoli, acciaccato ad un ginocchio) ed il ricordo della tifo organizzato per Gianni “Caciotta”, scomparso due anni fa mentre si apprestava a seguire il Bari a Modena.
Ventura richiama Kutuzov per inserire il più fresco Caputo e vede finalmente coronare i suoi sforzi: Rivas crolla in area dopo un contatto con Goian e Rizzoli, stavolta, propende per il rigore. Sul dischetto va Masiello, Sirigu intercetta ma smorza solo la conclusione del numero 5 biancorosso: uno a uno. Il Palermo non ci sta e cerca subito di rimettere la testa avanti con Cassani, che in diagonale obbliga Padelli a rifugiarsi in angolo. Uomo in più e classe superiore si fanno sentire ed è il Palermo a tenere il pallino: al 19’ Maccarone affonda sulla sinistra ma Ilicic manda alle stelle il suo assist invitante, un minuto dopo è tiro al bersaglio con Padelli che respinge con i pugni e Belmonte che salva a corpo morto sull’ennesima incursione di Cassani. Ci prova anche con Pastore al 22’, al tiro da ghiotta posizione dopo l’uno-due con Maccarone. Palla fuori e Bari ancora salvo.
I biancorossi mettono pure il naso fuori, quando al 27’ Rivas tenta di servire Caputo invece di calciare a rete dopo un triangolo con Donati. E’ l’ultimo guizzo della sua buona partita, prima di cedere il posto a Romero. Al tiro, invece, ci va Caputo: conclusione centrale e piuttosto debole, che Sirigu neutralizza però solo in due tempi. Di ben altro spessore, sull’altro fronte, il sinistro a giro di Ilicic, che Padelli blocca in sicurezza al 32’. Ci provano pure Migliaccio (colpo di testa da corner), Nocerino (tiro sottomisura rubato a Maccarone) e Kasami, subentrato a Pastore (rasoterra in diagonale), ma la palla non centra neppure lo specchio.
Il Bari non ce la fa più e si limita a controllare il pareggio, che Maccarone si ostina a mettere in discussione per due volte nel recupero. Finisce 1-1. L’inizio della ricorsa è rimandato a Lecce il sei gennaio, quando Ventura auspica di riavere la rosa quasi al completo. Il derby come ennesimo crocevia, forse l’ultimo, in caso di risultato negativo, con un Brescia-Cesena in contemporanea che minaccia di spaccare in due il treno delle pericolanti. Il pubblico, però, ci crede ancora e non smette di dimostrarlo a fine gara. Ora è necessario che ci creda anche la società sul mercato di riparazione, al di là del recupero degli infortunati.
Bari-Palermo 1-1
Bari: Padelli – A.Masiello, Belmonte, Rossi, Raggi – Alvarez, Donati, Gazzi, Rivas (28’ st Romero) – Kutuzov (6’ st Caputo), Barreto (37’ pt Rinaldi).
A disposizione: Boerchio, Pulzetti, D’Alessandro, Rana.
Allenatore: Ventura.
Palermo: Sirigu – Cassani, Goian, Bovo, Balzaretti – Migliaccio, Bacinovic (37 st Liverani), Nocerino – Ilicic, Pastore (33’ st Kasami) – Miccoli (1’ st Maccarone).
A disposizione: Benussi, Garcia, Munoz, Rigoni.
Allenatore: Rossi.
Arbitro: Rizzoli (assistenti Liberti-Viazzi, quarto uomo Calvarese)
Reti: 47’ pt aut. Belmonte, 8’ st A. Masiello rig.
Ammoniti: Raggi (B), Bovo (P), Migliaccio (P), Goian (P).
Espulsi: Rossi (B) al 32’ per doppia ammonizione.
Recupero: 2’ + 3’
Angoli: 4-3 per il Palermo.
Spettatori: 15.112 (paganti 1.055, abbonati 14.057) per un incasso di Euro 183.248.
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