“Questo libro parte da lontano. Dirigevo “Tuttosport” quando chiesi a Mola di fare un’intervista a Raffaele Guariniello, il quale ha un solo difetto, ma non è mica colpa sua: in giro, non ce ne sono altri come lui. A mano a mano che il giudice di Torino scavava, Mola scavava con lui e il risultato l’avete sotto gli occhi”.
Tratto dalla prefazione di Xavier Jacobelli
È stato presentato alcuni giorni fa l libro “L’ultima partita”, scritto dal noto giornalista pugliese Giulio Mola. Per avere subito un’idea di quanto è stato realizzato meticolosamente dal giornalista barese (residente a Milano da qualche tempo), autore già di un altro libro “Mou”, vale la pena leggere la citazione iniziale a cura dell’ex direttore di “Tuttosport”, Xavier Jacobelli. Giulio Mola ha scelto di scrivere ciò di cui gli addetti ai lavori (i calciatori in primis) non vogliono neanche sentir parlare, ovvero la tematica delle malattie e decessi sospetti nel gioco del calcio.
L’autore del libro ha parlato ad un pubblico molto attento che ha avuto modo di ascoltare anche la testimonianza diretta dell’ex calciatore del Bari ed affermato opinionista Skysport, Antonio Di Gennaro, il quale ha rivelato: “Quando ero nel settore giovanile di quella Fiorentina i giocatori che erano in prima squadra erano costretti ad assumere esafosfina (un farmaco che veniva spesso assunto prima delle partite per via endovenosa mediante flebo) obbligatoriamente, coloro che si rifiutavano finivano in panchina o tribuna. Ovviamente all’epoca controlli antidoping erano diversi da ora e non c’era la consapevolezza di ciò che si assumeva”. Non a caso, o forse solo misteriosamente, tanti giocatori di quella Fiorentina, oggi sono scomparsi o sono affetti da malattie gravissime, costretti a lottare insieme alle loro famiglie per sopravvivere. L’ex calciatore dell’Hellas Verona e del Bari, ha però aggiunto che sarebbe fantastico creare una sorta di sinergia tra i calciatori malati e lo Stato, la Lega e società stesse, sulla scia dell’esempio del Barcellona che ha creato un’associazione per combattere il vero dramma, in modo da essere di supporto concreto anche per i calciatori di serie minori che non hanno neanche i mezzi per pagarsi le cure.
Il libro-inchiesta di Giulio Mola nasce proprio da un’intervista realizzata ad un calciatore malato di Sla che aveva militato in una serie dilettantistica, il quale aveva denunciato al giornalista in via esclusiva quanto gli fosse accaduto; di li in poi, l’autore ha deciso di raccontare le storie di tantissimi personaggi che sono ricoperti ancora da un alone di mistero. Lo scrittore ha poi ammesso di aver incontrato qualche editore restio alla pubblicazione della sua opera, però ciò non gli ha impedito di portare avanti la sua inchiesta e riuscire a diffondere ugualmente il testo, assolutamente da leggere.
Due storie particolarmente interessanti che riguardano più da vicino i baresi, sono quelle di due ex calciatori del Bari: Enrico Cucchi, centrocampista figlio d’arte che militò in biancorosso dal 90 al 93 e l’indimenticabile svedese Klas Ingesson, capitano nel Bari di Fascetti. Enrico Cucchi, racconta Mola, avvertì le prime avvisaglie del suo male proprio durante l’esperienza barese, ma in realtà, il ragazzo non informò la società di un neo alquanto sospetto che aveva alla coscia preferendosi curare da solo. Tale superficialità, qualche mese dopo, confluì in una malattia gravissima che gli stroncò la vita a soli trentuno anni. L’altra storia fortunatamente con un lieto fine è quella dello svedese Klas Ingesson, vichingo nel campo, falegname e “gladiatore” anche nella vita quotidiana, che è riuscito a sconfiggere il mieloma, giunto nella sua vita a soli 41 anni. L’ex centrocampista di Bari, Lecce e Bologna, grazie a delle cure impegnative, a tanta fede e al supporto immancabile della famiglia e degli amici, è riuscito a curarsi, tornando più forte di prima. Attualmente continua a curarsi ed allena il settore giovanile della città in cui risiede.
A fine presentazione del libro, il giornalista Giulio Mola si è lasciato andare anche ad una battuta sul campionato dei Galletti: “Non è il Bari dell’anno scorso, questo è un dato certo. Sarà dura salvarsi, ma sono sicuro che rispetto al campionato dello scorso anno, nel girone di ritorno, ci sarà da divertirsi. Vedo maggiore verve agonistica nei ragazzi e sono convinto che lotteranno sino alla fine”.
Hanno preso parte alla serata compiendo brevi interventi: l’ex arbitro internazionale, natio di Bari, oggi assessore comunale, Gianluca Paparesta; il giornalista Tony Damascelli; il noto e celebre giornalista pugliese Lino Patruno, il Cavaliere e Presidente del Bari, Vincenzo Matarrese e il Dott. Accetura.
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