Siamo arrivati all’ultima giornata di campionato ma tutto è ancora da decidere. La volata scudetto è una corsa a 3: Juventus (46 punti), Inter e Milan (44 punti) sono sulle spine, un eventuale passo falso potrebbe compromettere l’intera annata. I torinesi ospitano il Bari, squadra anch’essa con un obiettivo da raggiungere (la salvezza) mentre le milanesi sono ospiti di una squadra di centro classifica (il Catania avversario dell’Inter) oppure ricevono un Vicenza oramai salvo (il Milan).
In coda alla classifica è già retrocessa la Lazio (è la sua prima volta). Per gli altri 2 posti ci sono 6 squadre (e 6 tifoserie) interessate: il Torino e la Spal (impegnate in uno scontro diretto) a 29 punti, il Bari, di cui abbiamo parlato prima, con 28 punti, l’Udinese (contro l’Atalanta) ed il Lecco (a Roma contro la Lazio) a 27 punti e, legato ad un sottilissimo filo, il Napoli, che attende in casa il Padova, con i suoi 25 punti.
Il 4 giugno 1961, al Comunale di Torino, delicato testacoda tra Juventus e Bari con i padroni di casa a cui basta un punto per laurearsi Campioni d’Italia per la dodicesima volta. I bianconeri, reduci dalla sconfitta di Padova, sono al gran completo: gli allenatori Gren e Parola mandano in campo Vavassori, Burgnich, Sarti, Emoli, Cervato, Leoncini, Mora, Boniperti, Charles, Sivori e Stacchini.
Tra i biancorossi, vittoriosi sette giorni fa a Roma contro la Lazio, sono assenti Magnanini, Rossano e Virgili: Carniglia presenta Mezzi, Baccari, Romano, Brancaleoni, Seghedoni, Mazzoni, De Robertis, Tagnin, Conti, Catalano e Cicogna.
Il cielo è molto nuvoloso. Davanti ad uno stadio esaurito in ogni ordine di posti, molto nutrita la rappresentanza di tifosi biancorossi con bandiere e striscioni, dirige il romano Adami.
Dopo le schermaglie iniziali (si notano Brancaleoni su Charles, Tagnin su Sivori e Mazzoni su Boniperti) il primo brivido è al 12° per Mezzi che non riesce a bloccare un debole tiro di Mora e devia in angolo. Comincia a piovere ma il terreno di gioco assorbe bene. Si fa vedere il Bari in avanti al 25°: azione personale di Cicogna che, dopo aver saltato un paio di difensori, crossa in area ma Catalano, trattenuto da Emoli, non può intervenire. Ma, al 27°, la Juventus passa in vantaggio.
L’azione parte da Sivori che allarga verso Charles. L’attaccante gallese supera Brancaleoni, entra in area a viene affrontato da Seghedoni: il centrale barese tocca leggermente lo juventino che cade. La caduta in area viene amplificata dal terreno orami scivoloso per la pioggia. L’arbitro Adami ha un’iniziale esitazione poi, dopo un attimo di riflessione, propende per il calcio di rigore a favore dei bianconeri. Forse non c’erano gli estremi per la massima punizione, sarebbe bastato un calcio di punizione a due in area, ma cosi non è. Sul dischetto si presenta Mora che spiazza Mezzi.
Juventus-Bari 1-0
Passati in vantaggio i padroni di casa premono l’acceleratore e chiudono il Bari nella sua area: al 36° un tiro di Stacchini non viene trattenuto da Mezzi, ma Sivori non si fa trovare pronto sulla ribattuta. Due minuti più tardi il portiere barese compie un intervento decisivo deviando in angolo un gran tiro dal limite di Charles. Il Bari si ripresenta nella metà campo avversaria al 40° con Cicogna ma il fallo al limite dell’area di Cervato sul giocatore biancorosso non viene sanzionato dall’arbitro.
Nella ripresa il Bari non ha alternative perchè la sconfitta lo condannerebbe alla retrocessione: per questo motivo la squadra si spinge in attacco decisa a raggiungere il pareggio. Assist di Cicogna per Mazzoni ma il tiro del libero finisce a lato. Dopo un paio di incursioni di Charles fermate da Brancaleoni, è il turno di Catalano il cui cross viene deviato in angolo da Burgnich: sul successivo tiro dalla bandierina Conti viene atterrato in area prima di colpire il pallone ma l’arbitro fa proseguire l’azione.
Al 20° il Bari va vicino al pari con un tiro di Cicogna ma Mora salva sulla linea di porta. Un paio di minuti più tardi lo stesso Mora parte in contropiede, scambia con Sivori, e conclude con un tiro che attraversa tutta l’area barese senza che nessun bianconero approfitti dell’occasione. Dopo quattro minuti il Bari raccoglie il frutto della pressione e raggiunge il pari.
26°: Romano spinge sulla fascia sinistra arrivando fino al limite dell’area. Vede libero sul fondo Mazzoni e lo serve. Cross del capitano verso la fascia opposta dove si trova Catalano che, di testa, mette verso il centro. Sul pallone si getta Leoncini che stoppa di petto e si appresta a liberare, ma, prima che la palla tocchi terra, viene anticipato da De Robertis (nella foto) che con un tocco di piede batte Vavassori. Tripudio tra i numerosi tifosi biancorossi presenti.
Juventus-Bari 1-1.
(Tifosi biancorossi allo Stadio della Vittoria - grazie alla radio - esultano al pareggio del Bari a Torino)
La Juventus, a questo punto, teme la furia del Bari e si chiude in difesa. Al 35° ci prova Baccari con un gran tiro: Vavassori respinge un pò goffamente e, mentre il pallone si avvia verso il fondo della rete, ci pensa Charles a liberare sulla linea di porta. E’ l’ultima azione degna di nota della partita anche perché gli juventini, saputo il risultato della partita Catania-Inter (siciliani in vantaggio di 2 gol), mirano a salvare il pareggio. Risultato che non cambia sino al fischio finale del romano Adami.
(Sivori, Charles e Boniperti: lo scudetto è vinto)
E’ festa in campo e sugli spalti tra gli juventini: il dodicesimo scudetto è vinto. L’Inter è stato sconfitto del Catania per cui, anche vincendo il recupero con i bianconeri, non riuscirebbe a raggiungerli.
Festa anche tra i baresi che hanno evitato la retrocessione. Ma i risultati provenienti dagli altri campi (l’Udinese ha battuto l’Atalanta per 2-1 e il Lecco è andato a vincere a Roma per 0-1) obbligano le tre squadre (ora a 29 punti) allo spareggio per sapere chi accompagnerà la Lazio ed il Napoli (sconfitto in casa dal Padova) in serie B. Sarà Bologna il campo nel quale il Bari dovrà affrontare friulani e lombardi già dal domenica prossima: una lunga settimana dove la tensione per l’esame da affrontare sarà altissima.
L’appuntamento è quindi tra 7 giorni per saperne di più e sarà, come sempre, un’altra storia.
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