Torta e spumante per festeggiare i 63 anni compiuti ieri e per esorcizzare una settimana tribolata, spesa fra rumor di mercato e spifferi di spogliatoio. Si è presentato così, Giampiero Ventura, al consueto appuntamento della vigilia con i giornalisti, ad un’ora dalla partenza per Torino: “Si è parlato molto e si poteva parlar meno, in tutte le direzioni. Ora bisognerebbe smetterla, per concentrarsi solo sulla salvezza. Da qui fino alla fine abbiamo un solo obiettivo: fare 25 punti nelle prossime 19 giornate. Importa poco contro chi, dove e come li faremo”.
Il tecnico ligure chiarisce il concetto, speranzoso davvero di trovare una serie di risposte dal campo, al di là dell’emergenza perpetua: “Possiamo registrare questa conferenza stampa e replicarla sino al termine del campionato. Non possiamo più permetterci di guardare chi è l’avversario e quanto sia arrabbiato. Quattordici punti son pochi per pensare di salvarci? Non è importante a quanto giri ma chi sei e cosa vuoi”.
Dopo Glik ed Okaka, in settimana è arrivato dal Genoa l’ungherese Rudolf, che contro la Juventus dovrebbe subito far parte dell’undici titolare. Ma con gli uomini-cardine ancora ai box, è doveroso attendersi dal mercato qualcosa di più sostanzioso per invertire la rotta, se è la serie A è davvero considerata dalla società un bene inestimabile: “Con gente come Barreto, Ghezzal ed Almiron ferma da tempo, è logico che mi attenda altro, oltre ai giocatori che sono già a Bari. Elementi, peraltro, che hanno voglia di fare bene: Rudolf ha grande entusiasmo, Okaka si è calato negli schemi ma è ancora a corto di condizione, Glik si è ben inserito nello spogliatoio. Ma serve pure dell’altro. Da tre mesi, ad esempio, stiamo giocando senza un terzino sinistro di ruolo. Roba da niente, per molti, ma per il nostro modo di giocare si tratta di un ruolo fondamentale”.
Almeno uno, intanto, è pronto al ritorno: Parisi, bloccato nei giorni scorsi da un problema alla schiena, dovrebbe affacciarsi almeno in panchina per poi rientrare giovedì prossimo, in Coppa contro il Milan. Per Torino son partiti in venti: ci sono pure Pulzetti, in condizioni precarie e quindi più vicino alla tribuna che al campo, ed il redivivo Castillo, pronto a dar manforte ad un reparto in cui – parole di Ventura – “ci sarà da dividersi la fatica”: probabile il tandem iniziale Kutuzov-Rudolf, con successivo ingresso di Okaka, più incisivo a gara in corso nei pensieri del tecnico, almeno in questo momento.
Tornati al rango di fuori rosa, in previsione di una loro imminente partenza, i vari Rana, Caputo e Strambelli (l’allenatore ha loro rivolto un sincero ringraziamento per il contributo offerto), la richiesta di ragguaglio sulle condizioni degli infortunati di lungo corso è incocciata contro l’ennesimo punto interrogativo. Qualche indicazione, peraltro non risolutiva, solo sulle condizioni di Almiron: “Quando rientrerà? E’ fermo da due mesi, si potrà pensare ad una data di recupero solo quando forzerà i ritmi di allenamento senza provare più fastidio”. In tempo utile, si spera, a non fare inabissare le ultime speranze di riscossa.
|