Calabrese di origine ma barese di adozione, con i suoi 85 gettoni in maglia biancorossa e le 5 stagioni disputate in Puglia dal 2005. Parliamo di Nicola Belmonte, difensore biancorosso che quest'anno si è meritato a suon di prestazioni grintose il posto da titolare nell'undici di Ventura.
Duttile in fase difensiva, non fa molta differenza se agisce da terzino destro o da difensore centrale, è già per molti addetti ai lavori pronto per il grande salto, avendo raffinato tecnica e piedi oltre ad un senso della posizione notevole nel reparto arretrato. Il campionato attuale dei biancorossi, numeri alla mano, condanna pesantemente la difesa, con i 32 gol incassati in 21 giornate (peggior difesa dopo il Lecce) ma Belmonte si è meritato, giornata dopo giornata, gli apprezzamenti del pubblico per il suo modo di affrontare le partite.
Iniziamo dalla fine. Belmonte, Andrea Masiello e Raggi attendono i compagni per andare sotto la curva ma gli altri avavano già imboccato il tunnel. Vi abbiamo visto molto adirati per questa mancanza. Cosa vi siete detti negli spogliatoi?
Non ne abbiamo neanche parlato perché c'erano cose più importanti a cui pensare; però mi sembra giusto che si vada o tutti insieme o che non ci vada nessuno. Alla fine abbiamo preferito non andare per rispetto dei nostri compagni.
La spaccatura che si è registrata ieri fra i tifosi si è ripercossa anche su di voi?
Sinceramente penso sia normale che il pubblico inizi a mugugnare quando i risultati non arrivano; ai nostri tifosi non possiamo rimproverare nulla perché ci hanno sempre sostenuto nonostante l'ultimo posto in classifica. I tifosi giustamente si aspettano sempre tanto dai propri beniamini e quindi vanno capiti se esprimono il loro dissenso.
La zona salvezza è adesso a 6 punti: il divario non è incolmabile ma questo Bari purtroppo non tira mai in porta e ha vinto solo 3 partite sulle 21 finora disputate. Quale credi sia la ricetta giusta per rimanere ancora agganciati al campionato?
La nostra fortuna nella sfortuna è che, alla fine, neanche le dirette concorrenti stanno facendo tanti punti perciò non sono molto distanti. È inutile, però, prenderci in giro: siamo noi che dobbiamo incominciare a fare punti sennò è dura la risalita. Dobbiamo guardare in casa nostra, non possiamo sperare che le altre rallentino ma se ci vogliamo salvare siamo noi che dobbiamo far punti.
Con le tue prestazioni grintose sei stato individuato dai tifosi come l’ultimo baluardo disposto a mollare in questa situazione. Sui vari siti internet e sui social network si sono sprecati gli slogan a tuo favore. Sei contento di questa gratificazione personale?
Ognuno di noi scende in campo per dare il massimo, è chiaro che poi qualcuno dà di più e qualcuno di meno. Sinceramente siamo ultimi e abbiamo altri problemi che lasciano a questi complimenti il tempo che trovano. Indubbiamente fa piacere, ma adesso dobbiamo trovare il modo per ritornare a far punti.
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