All'indomani della sconfitta contro il Napoli che lascia il Bari sempre più solo in fondo alla classifica con i suoi 14 punti in 21 giornate, il clima non è certo dei migliori. Ma quello che più si nota è una contrapposizione, su diversi fronti, di tante correnti di pensiero che vanno le une contro le altre.
Ieri si è avvertita, per ultima, la scissione dei tifosi sulle tribune del San Nicola: la giornata è iniziata con gli ULTRAS, cuore pulsante della tifoseria barese, che con uno striscione esposto in balconata chiedevano ai giocatori, senza mezzi termini e giri di parole, di lottare con il coltello in mezzo ai denti per raggiungere il traguardo della salvezza ed è terminata con lo stesso striscione a fuoco sui seggiolini dell'anello inferiore della curva nord. Ma è anche la contrapposizione di target da colpire che ha lasciato il segno: lo stadio ha tuonato contro la presidenza, il settore centrale contro i giocatori rei di non onorare al meglio la maglia che indossano, paventando un'insofferenza nello spogliatoio e delle divergenze con il mister.
In questo clima di contestazione assoluta ma di incertezza sugli artefici della disfatta, fa capolino dagli spogliatoi la voce bianca di mister Ventura, sul quale molti tifosi stanno via via ponendosi diversi dubbi circa la sua permanenza sulla panchina biancorossa: "I giocatori mi hanno detto che ci salveremo e c'è la consapevolezza di dover e voler percorrere la strada che si presenta piena di buche e di difficoltà". Mancano 17 partite ed il Bari, attualmente a 6 punti dalla zona salvezza, dovrebbe incanalare una serie di risultati positivi per guadagnarsi un posto nel massimo campionato anche per l'anno prossimo. La risalita appare molto difficile, anche perchè se in 21 giornate i biancorossi hanno collezionato solamente 3 vittorie, non si capisce come possano nei restanti 17 incontri farne quasi il triplo.
Campanello d'allarme, su tutti, la sterilità offensiva dei biancorossi: anche ieri contro i partenopei c'è stato un unico tiro in porta di Rudolf quando il cronometro segnava un'ora di gioco, con il portiere De Sanctis che non ha mai dovuto sporcare i guanti per tutto il corso della partita. Risulta, quindi, difficile trovare qualche nota positiva che possa ancora alimentare la speranza salvezza, sebbene le dirette concorrenti non è che volino in classifica: Ventura ed i suoi ragazzi dovranno trovare al loro interno la forza per andare avanti e reagire anche perché la piazza, dopo ieri, sembra avergli girato le spalle dopo 2 anni di amore folle che aveva risparmiato anche la dirigenza biancorossa.
Già, la dirigenza finita nell'occhio del ciclone per aver allestito una squadra non competitiva rispetto all'anno appena concluso. Ieri gran parte dei tifosi presenti hanno intonato i cori contro il presidente Vincenzo Matarrese che chi ha vissuto il San Nicola alcuni anni fa conosce molto bene. Ma una domanda sorge spontanea: se, adesso, dopo 21 giornate di campionato ed un ultimo posto in classifica, tutti rimproverano al presidente di non aver allestito una squadra già da inizio anno competitiva per il campionato, come è possibile che la quota abbonati ha superato le 14.000 tessere, tenuto conto anche del fatto che i gruppi organizzati non hanno sottoscritto l'abbonamento perché contro la Tessera del Tifoso? O forse è vero che, come sostiene Ventura, un pizzico di sfortuna fra infortuni e risultati decisi da episodi negativi hanno condizionato il cammino del Bari, che dopo le prime gare contro Juventus e Napoli sembrava dovesse replicare la cavalcata della passata stagione, spingendo anche gli indecisi a sottoscrivere l'abbonamento? O ancora chi ritiene che il mister genovese non trovi più il 100% dei consensi nello spogliatoio e questo influisca negativamente sulla prestazione di tanti giocatori, divenuti brocchi all'istante?
Tanti interrogativi, pochissime risposte, tanta incertezza sul futuro del Bari. E la cosa più brutta è l'impotenza di dover assistere alla discesa verso l'inferno di una realtà calcistica che aveva dovuto lottare per ritornare, dopo 9 lunghi anni, nel calcio che conta.
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