Il Bari è uscito sconfitto anche sul campo del Sant’Elia di Cagliari e, per di più, con un siparietto raccapricciante da parte di due suoi giocatori, Rudolf e Okaka, per chi dovesse accingersi a battere un calcio di rigore che avrebbe potuto riaprire una partita compromessa dopo neanche dodici minuti. Gli unici segnali positivi emersi dalla trasferta sono nelle statistiche: rispetto alle precedenti occasioni, infatti, i pugliesi hanno tirato più volte in porta anche dalla lunga distanza, hanno avuto il pallino del gioco e sono riusciti a vincere anche la maggior parte dei contrasti, ma nonostante questo, la squadra allenata da Donadoni si è aggiudicata la gara per 2 a 1.
In conferenza stampa si è presentato uno dei leader biancorossi, Andrea Masiello, con un’espressione in volto che fotografa il momento deludente della squadra. Il giocatore ha ammesso con sincerità il blackout dei primi minutic he ha condizionato pesantemente la squadra ed il risultato: “Abbiamo regalato al Cagliari i primi dodici minuti in cui siamo stati capaci di regalare due gol. Non credo sia attribuibile al nuovo modulo. Una partita compromessa da subito, anche se abbiamo reagito ed accorciato le distanze con Stefano. Abbiamo cercato di sfruttare i tiri dalla distanza con Sergio Almiron, Bentivoglio, e abbiamo cercato maggiore profondità, ma evidentemente non è bastato. Paghiamo a caro prezzo il rigore sbagliato, dobbiamo lavorare sui nostri limiti e non mollare mai psicologicamente”.
Al 42' del primo tempo, Simone Bentivoglio è stato sgambettato palesemente dal difensore rossoblu Canini, ed il direttore di gara Orsato ha concesso il penalty, apparso ineccepibile. Nell’ultimo match giocato prima della sosta natalizia, il rigorista designato era Andrea Masiello, che ha trasformato senza esitazione e ristabilito la parità contro il Palermo. Ieri, invece, è accaduto qualcosa di inverosimile per una partita di calcio a livello professionistico: Okaka, mentre si apprestava a battere, senza accorgersi che dietro ci fossero Almiron ed Andrea Masiello pronti ad assumersi le loro responsabilità, è stato fermato in modo plateale dall’altro suo compagno di reparto Gergeley Rudolf, che con veemenza gli ha levato il pallone e deciso che avrebbe dovuto battere lui il rigore, poi neutralizzato dal portiere Agazzi. Andrea Masiello ha spiegato tutto il suo disappunto per il gesto compiuto da Rudolf, giudicandolo come una mancanza di rispetto nei confronti dei più “anziani”: “Vi dico subito che non abbiamo una scaletta di rigoristi designata e di conseguenza da rispettare. Ma semplicemente tira chi se la sente. Ovviamente c’eravamo io, Almiron e Donati pronti a battere, ma così non è andata. Spettava prima a noi assumerci le nostre responsabilità, a prescindere se uno di noi lo avesse sbagliato. Ieri Rudolf avrebbe dovuto prima chiedere a noi, che tiriamo la carretta da tanto tempo, anziché fare certe sceneggiate con Okaka. Non faccio una colpa al ragazzo per aver sbagliato perché può capitare a chiunque di sbagliare un rigore, ma sicuramente per uscire dalle difficoltà in cui siamo, serve maggiore impegno e rispetto delle regole quando si è in un gruppo di professionisti”.
Il difensore ha poi parlato del suo nuovo compagno Simone Bentivoglio (avevano giocato assieme nelle giovanili della Juventus) e del nuovo modulo adoperato da Mister Ventura: “Con i tre centrocampisti abbiamo acquisito maggiore profondità, anche se senza esterni c’è maggiore dispendio di energie da parte di tutti. Ovviamente dobbiamo lavorare sodo e limare i nostri limiti di concentrazione, anche se non spetta a me decidere se continueremo a giocare con questo modulo. Bentivoglio? Il mio amico Simone si è subito inserito nel gruppo ed ha disputato una buona partita. È un giocatore che non avrebbe difficoltà neanche nel 4-4-2 o 4-2-4 che usavamo lo scorso anno con successo. È molto duttile ed è in grado di fare la differenza in qualsiasi ruolo del centrocampo”.
Il terzino biancorosso, incalzato dalle domande dei giornalisti sulle dichiarazioni che destarono scalpore dopo Bari-Bologna (Andrea Masiello dichiarò che spettava alla società prendere valutazioni in merito all’allenatore e soprattutto che sarebbe servito uno scossone per invertire il trend negativo), ha risposto buttando benzina sul fuoco e provando a spronare ulteriormente i suoi compagni ad una risposta sul campo: “Dopo quelle mie dichiarazioni molte persone ci sono rimaste male. Tengo a precisare che io non volevo fare l’eroe di turno, ne lo voglio fare ora. Ma semplicemente tengo alle sorti del Bari e non ci sto più a continuare a perdere senza lottare, senza dare veramente tutto. Perciò anche se tornassi indietro, non considero assolutamente sbagliato quel mio sfogo. La verità è che volevo spronare i miei compagni, società e tutti quanti, a dare il meglio fino a quando si è in tempo. Detto ciò, aggiungo che mi sono chiarito con i miei compagni e con la società, anche se le risposte a ciò che chiedevo nei “fatti” non si sono ancora verificate”. All'indiscrezione di mercato che parlava un interessamento del Palermo per acquisire il suo cartellino, ha confessato di non essere a conoscenza di nessuna trattativa. Infine, ha ribadito che tutte le prossime partite saranno affrontate come fossero finali, senza sconti per alcuna avversaria.
Notiziario biancorosso
I giocatori si sono allenati in tarda mattinata compreso l’attaccante Abdelkader Ghezzal che torna a disposizione di Mister Ventura. Gli allenamenti proseguiranno domani e mercoledì, entrambi nel pomeriggio.
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