Un'ora e mezza, 90 minuti, 5400 secondi: contateli nell'unità di misura che meglio preferite, ma è proprio in questo ristretto lasso di tempo che il Bari si giocherà diverse opportunità per rimanere agganciato al sogno chiamato serie A. La vittoria in zona Cesarini del Lecce a Parma, il buon pareggio del Brescia a Roma ed il segno X maturato in Cesena-Catania allontana tutte le dirette concorrenti dei biancorossi, che adesso sono a 9 lunghezze dalla zona che conta. In più, la giornata di ieri, come se non bastasse, ha registrato anche il pareggio fra Milan e Lazio (martedì), la sconfitta a sorpresa del Napoli a Verona contro il Chievo ed il pareggio della Roma come detto in precedenza, fornendo un'occasione ghiotta all'Inter di ridurre lo svantaggio in classifica e ritornare ai vertici del campionato.
Si profila, quindi, una partita determinante per entrambe le formazioni, animate da obiettivi diametralmente opposti ma accomunate dalla voglia di non perdere un treno che potrebbe ristabilire la situazione e ridurre il gap in classifica.
Per il Bari non cambia nulla affrontare squadre che si chiamano Inter, Milan oppure Cesena e Cagliari: ormai non è più possibile fare calcoli e guardare la forza degli avversari, perché la squadra di Ventura dovrà obbligatoriamente cercare il risultato pieno per cercare di rimanere agganciato al treno salvezza.
Ma per far ciò, bisognerà usare cervello e muscoli, lottando centimetro su centimetro, gettando il cuore oltre l'ostacolo: solo così tutti i mugugni della piazza che stanno piano piano levandosi sempre più forti potranno essere messi da parte e si ritroverà quella compattezza che ha caratterizzato gli ultimi due anni.
"Sangue e sudore" recitava un vecchio slogan degli Ultras Bari di diversi anni fa: è proprio la ricetta giusta che devono, per forza di cose, seguire i calciatori per uscire dalla crisi. L'impresa è titanica ma non impossibile, spetta a chi scende sul rettangolo verde decidere quale strada deve essere percorsa. Incominciando da stasera.
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