Brescia e Bari, due squadre con l'acqua alla gola, giocano quest'oggi sul prato verde del Rigamonti per dare la caccia al Catania, fermato nell'anticipo delle 12.30 sul campo del Bologna, sperando che il Cesena non faccia risultato a Napoli. Brescia a -4, Bari a -9, entrambe con l'unico obiettivo di rimanere agganciati al treno della salvezza.
Ventura sceglie un tridente formato da Rudolf, Castillo ed il giovane norvegese Huseklepp per giocarsi a viso aperto questa partita, dovendo rinunciare ad Okaka per problemi di salute e Bentivoglio squalificato. In casa Brescia, Iachini preferisce Kone a Filippini che si accomoda in panchina.
È di Almiron il primo guizzo della partita: percussione centrale dell'argentino al 4' minuto e conclusione che si perde di poco fuori dalla porta difesa da Arcari. I ritmi sono piuttosto bassi, le due squadre non vogliono sbilanciarsi probabilmente perché bloccate dalla paura di scoprirsi e mancare un appuntamento così importante. Passano 4 minuti ed è Castillo, ben imbeccato da Donati, a fare a sportellate con Bega che si aiuta vistosamente con il braccio sinistro per controllare la palla ma per l'arbitro è tutto regolare: il tentativo di cross dell'argentino è respinto dal portiere in angolo.
Il Brescia si fa vedere timidamente all'11' con una conclusione di Diamanti, troppo pretenziosa vista la distanza per impensierire Gillet. Al quarto d'ora una percussione di Kone viene placcato da Gazzi e Rizzoli indica il dischetto: Diamanti si incarica della battuta e con un tiro angolatissimo elude l'intervento dell'estremo difensore biancorosso che ne aveva intuito il lato. Brescia avanti, quindi, e Bari costretto a rincorrere: c'è da sottolineare che l'azione del rigore è scaturita da un errato disimpegno di Gillet che, dopo i consueti scambi con i difensori come prevedono gli schemi di Ventura, è stato costretto ad un rinvio frettoloso terminato in fallo laterale per evitare guai peggiori sul pressing di un attaccante bresciano.
Il Bari non si scuote nonostante lo svantaggio, Ventura deve fare i salti mortali per far capire ad Huseklepp di allargarsi di più sull'out di sinistra, Donati ed Almiron non riescono a prendersi in mano il centrocampo: segni di vitalità li dà solo Castillo, unico punto di riferimento del reparto avanzato.
Capita proprio sui piedi di Castillo l'occasione dell'1-1 quando l'orologiio segna 31 minuti: Almiron fugge sulla sinistra e cerca un traversone basso verso il centro dell'area, Rudolf lascia scorrere la palla per Castillo che cicca clamorosamente il pallone a pochi passi da Arcari, divorandosi l'occasione più ghiotta della partita per pervenire al pareggio.
I minuti passano impietosamente ed è il Brescia a fare la partita: salgono in catterda Zanetti, Kone e Berardi che si impossessano del centrocampo e costringono i biancorossi ad arretrare all'altezza dell'area di rigore. È di Almiron al 41', ben servito da Huseklepp, un tiro potente ma poco preciso prima che Bega, su cross di Huseklepp, allarghi maliziosamente il gomito per intercettare il pallone: questa volta Rizzoli vede tutto ma premia la buona fede del difensore lombardo, che aveva le mani dietro la schiena.
Finisce 1-0 il primo tempo che condanna il Bari ad una seconda frazione in rimonta per non salutare, con diversi mesi di anticipo, il campionato di serie A.
Il tabellino
BRESCIA (3-5-1-1): Arcari, Zebina, Bega, Zoboli, Zambelli, Hetemaj, Zanetti, Kone, Berardi, Diamanti, Eder.
A disposizione: Leali, Accardi, Mareco, Vass, Filippini, Lanzafame, Caracciolo.
Allenatore: Iachini.
BARI (4-3-3): Gillet, A.Masiello, Glik, Rossi, Parisi, Gazzi, Almiron, Donati, Rudolf, Castillo, Huseklepp.
A disposizione: Padelli, Raggi, Codrea, Kopunek, Romero, Alvarez, Kutuzov.
Allenatore: Ventura.
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Marcatore: 16' Diamanti
Ammonito: Berardi
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