La classifica dei biancorossi è impietosa, il ruolino di marcia è fermo a tre vittorie, cinque pareggi e ben sedici sconfitte su ventiquattro gare giocate. La squadra di Ventura registra come record negativo anche il peggiore attacco casalingo e la seconda peggiore difesa del campionato dopo i cugini giallorossi. Ieri il tecnico Giampiero Ventura, ospite di una trasmissione sportiva locale, ha dichiarato con fermezza di credere ancora alla salvezza e che soprattutto con i recuperi imminenti di alcune pedine chiave, i suoi ragazzi potranno realizzare l’impresa.
Questo pomeriggio si è presentato ai microfoni dei giornalisti il centrocampista offensivo Simone Bentivoglio, al rientro dopo una giornata di squalifica, pronto a rimboccarsi le maniche: “Siamo consapevoli di trovarci in una posizione di classifica molto difficile. Ma non siamo disperati, piuttosto siamo arrabbiati perché vogliamo fare meglio. Siamo carichi per ripartire, abbiamo ancora delle gare per poter dimostrare la nostra reale forza”.
Ancora una volta nella gara contro il Brescia è mancata quella sana cattiveria agonistica, leggasi lottare su ogni pallone con quella “bava alla bocca”, citando le parole di Mister Ventura. Per vincere le gare e raggiungere un risultato utile occorre, più che possesso palla, trasformare le occasioni che si presentano, usando doti di cinismo e destrezza. Invece, il Bari degli ultimi mesi ha fallito numerose occasioni, per ultime quelle di Brescia: Castillo ha fatto cilecca nel primo tempo non trovando il pallone a pochi passi dal portiere ma ben più grave è stato l'errore del bielorusso Kutuzov che si è divorato il gol del pareggio a partita ormai scaduta. Il centrocampista ex Chievo, incalzato dalle domande dei giornalisti, ha difeso i due attaccanti ed ha provato ad indicare la “retta via”: “Non possiamo mandare al patibolo qualcuno per aver sbagliato. Si vince e si perde in undici. Quindi la cosa più giusta che possiamo fare in questo momento è non attribuire alla sfortuna questa classifica, senza trovare inutili alibi. Le responsabilità sono di tutti noi. Se impiegheremo la stessa cattiveria ed impegno che profondiamo in allenamento durante la settimana e racimoleremo più risultati utili possibili, potremo conseguire il traguardo della salvezza”.
Infine è stato chiesto al giocatore se avvertisse di essere importante per il progetto dell’allenatore (quest’ultimo ha cambiato il modulo dal 4-4-2 offensivo al 4-3-1-2) e se fosse pentito della sua scelta, considerata la precaria situazione in casa Bari: “Assolutamente no. Ero consapevole della situazione che avrei trovato scegliendo Bari. Ma il Mister mi ha convinto subito, ed io ero e sono entusiasta di vestire la casacca biancorossa. Voglio trasmettere tutto il mio entusiasmo al resto della squadra, impegnandomi ogni giorno di più al servizio dell’allenatore e dei miei compagni. I risultati non ci stanno dando ragione però sia contro il Cagliari che contro l’Inter ed il Brescia stesso, se alla fine la partita fosse finita a nostro favore o in parità, nessuno avrebbe obiettato nulla”.
L’ex Chievo, cresciuto nelle giovanili della Juventus (assieme al suo compagno attuale di squadra ed amico, Andrea Masiello), ha affermato di seguire i galletti dallo scorso anno, lasciandosi andare ad una considerazione scontata: “Conoscevo il gioco del Bari e come tutti restavo incantato quando vedevo il Bari di Ventura che riusciva ad esprimere un calcio offensivo in grado di mettere in difficoltà chiunque. Quest’anno è andata diversamente, quel calcio spumeggiante è purtroppo venuto meno per una serie di motivi. La priorità in questo momento è quella di conseguire risultati utili, il modo in cui lo faremo è secondario”.
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