Molti direbbero: “Siamo alla frutta”. Con questo detto popolare, ben si indentifica quello che sta succedendo a Bari in questi ultimi tempi. Dura, durissima è stata, infatti, la contestazione di circa 200 tifosi presenti questo pomeriggio all’antistadio per la ripresa degli allenamenti di una squadra che ormai fa acqua da tutte le parti.
Se sino a qualche domenica fa il popolo biancorosso è riuscito ad ingoiare il boccone amaro, dopo l’ennesimo passo falso di Brescia, oggi tutto questo non è potuto succedere. Il gruppo organizzato per eccellenza, gli Ultras Curva Nord, peraltro non partecipe a questa ribellione odierna, ha sempre manifestato l’intenzione di voler supportare la squadra nel bene e nel male; il resto della tifoseria, no. Quello che, ad oggi, fa innervosire il tifoso più sanguigno, è l’ostentazione da parte di Giampiero Ventura nell’esternare parole di elogio nei confronti di un giocattolo ormai rotto da mesi.
Durante l’allenamento pomeridiano, al quale ha preso parte anche Ghezzal reduce da un infortunio grave, è venuta fuori tutta l’amarezza e la rabbia di chi ormai è stufo di una squadra indolente e senza mordente. Una denuncia che sembra non digerire quella auto-commiserazione che “mister libidine” spiattella ad ogni intervista. Può bastare? Chi ha visto per tanti anni, soprattutto nell’ultimo decennio, affondare nella cadetteria il Bari, per poi risalire nel massimo campionato dopo lustri di purgatorio in serie B, sa bene cosa significa non lottare almeno per la dignità di una maglia storica. Ed infatti, ecco servita la ribellione popolare: urla, cori contro l’allenatore e contro i giocatori più svogliati (i più bersagliati sono stati Castillo e Rivas) e al termine della seduta di allenamento, minacce e lievi aggressioni all’autovettura di Ventura, accompagnato come sempre verso gli spogliatoi del San Nicola. C’è chi dice di aver visto una reazione di disappunto al tentativo di aggressione da parte di Ventura. Di certo, non è giustificabile un atteggiamento deplorevole di quei facinorosi che si sono permessi di lanciare oggetti contro l’auto del mister ligure. Chi è il colpevole di tutto ciò? Risposta degna di un romanzo di Agatha Christie. Una cosa è certa: si è ai titoli di coda di un film che, probabilmente, dopo una buona fetta di campionato, non è mai piaciuto a nessuno. Si attende, quindi, una reazione da parte della società.
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