E’ arrivato a Bari da poco più di un’ora e forse appare un po’ spaesato anche per questo, Bortolo Mutti, accolto al San Nicola alla sua prima conferenza da due file di giornalisti ed un folto ma disciplinato gruppo di tifosi: “E’ un po’ nel mio carattere condividere certe situazioni – osserva il tecnico lombardo - L’ho fatto a Messina, in B, quando eravamo nei bassifondi e poi vincemmo il campionato. E l’ho ripetuto a Bergamo lo scorso anno, quando retrocedemmo fra gli applausi e dissi ai miei giocatori: “Ecco, questo è il nostro premio-salvezza”. La situazione in classifica è dura, non c’è che dire. Ma va affrontata col piglio giusto. Ieri sera il direttore Angelozzi mi ha ribaltato la vita: “Te la senti?” mi ha chiesto. Ed ora sono qui per cercare di portare qualcosa di positivo ed importante”. Anche il successore di Ventura predilige il 4-4-2 come modulo di riferimento: “Ma aggiungerò qualcosa di mio – precisa - anche per dare qualcosa di diverso ai ragazzi, per creare una spaccatura”.
Sebbene abbia sottoscritto un contratto di soli quattro mesi, Mutti, arrivato in Puglia con il suo staff, non si sente di passaggio, convinto anzi di poter guadagnare la riconferma: “Non mi sento un traghettatore. Vengo qui con la voglia di far bene e di rimanere a Bari. Speriamo di partire con il piede giusto. Conosco già parecchi calciatori, per averli allenati a Modena e a Messina. Anche con un pizzico di buona sorte, perché no? I conti li faremo alla fine”.
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