E’ a Bari da poco più di ventiquattro ore ma Bortolo Mutti è subito chiamato a far punti domani, per alimentare le flebili speranze di salvezza. Al San Nicola arriva il Genoa, l’avversario contro cui, all’andata, i biancorossi si sono persi senza più ritrovarsi. Prima di lavorare su tattica e schemi, il tecnico bergamasco si è improvvisato psicologo, nel tentativo di resettare le menti dei suoi nuovi giocatori: “Le mie prime impressioni? Ho trovato tanta disponibilità. Ho lavorato sui due moduli, domani vedremo quale adottare. Certo, abbiamo una bella zavorra addosso ma la classifica dobbiamo scordarcela. La positività dobbiamo trovarla nel lavoro di ogni giorno, nell’ambiente che vorrà sorreggerci. Starà poi a noi creare in campo i giusti presupposti, tirando fuori le unghie”.
Ventidue i convocati, al netto degli indisponibili Barreto, Kutuzov, Boerchio, Galasso e Salvatore Masiello. Lo spartito tattico dovrebbe essere simile a quello del predecessore Ventura ma con una più spiccata coralità d’attacco, legata pure alla necessità di far punti: “Cercheremo di essere più offensivi nella proposizione della manovra – chiarisce Mutti – Gli attaccanti non devono essere lasciati soli, serve la partecipazione di più uomini. E comunque è necessario l’apporto di tutti in entrambe le fasi. Le condizioni fisiche della squadra? Sul piano atletico bisogna recuperare un po’ di brillantezza, ma questo dipende dalla testa”.
Improbabile che già dalla prima uscita si possa vedere un Bari ad immagine e somiglianza del suo nuovo allenatore. Che tuttavia ha tenuto a tracciare qualche coordinata sin dal suo primo giorno in biancorosso: “Ho lasciato sempre da subito le tracce della mia gestione. Chiarezza ed onestà sono le prime cose che cerco di portare nello spogliatoio. Un leader riconosciuto? Preferirei ci fosse sempre una spina dorsale cui fare riferimento. Certo, ci saranno maggiori responsabilità da parte di qualcuno, affinché possa essere di aiuto ai propri compagni, senza prevaricazioni”.
Difficile pronosticare l’undici titolare: possibile l’impiego di Bentivoglio finto esterno a sinistra, con Okaka e Rudolf di punta. Dai tifosi, dopo le schermaglie di inizio settimana, è richiesta l’ennesima dimostrazione di maturità: “E’ facile stare vicini quando le cose vanno bene. Ma il vero attaccamento, nello sport come nella vita, si vede nei momenti di difficoltà. Per questo mi aspetto che la piazza dia una risposta all’altezza della sua fama”.
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