Il campionato volge al termine ma i giochi non sono ancora fatti, in testa come in coda. A due giornate dalla conclusione si giocano il titolo di Campione d’Italia 3 squadre: Juventus a 46 punti (oggi impegnata a Padova), Inter a 44 (in casa contro il Napoli) e Milan a 42 punti (di scena a Ferrara contro la Spal). A lottare per non retrocedere ci sono, invece, ben 7 squadre per 2 posti: la Spal (come abbiamo visto in casa contro il Milan) a 29 punti, il Lanerossi Vicenza (in casa contro la Roma) a 28 punti, l’Udinese (a Genova contro la Sampdoria) e il Torino (in casa contro il Catania) a 27 punti, il Bari (di scena all’Olimpico di Roma contro la Lazio) a 26 punti, il Lecco (contro il Bologna) ed il Napoli (a Milano contro l’Inter) a 25 punti. Già retrocessa la Lazio.
Martedì 30 maggio 1961 almeno 15.000 tifosi del Bari sono all’Olimpico di Roma, pronti a sostenere la loro squadra nella dura lotta per la permanenza in serie A. L’incontro non dovrebbe essere particolarmente impegnativo visto che i biancazzurri sono già retrocessi in serie B, ma – come sempre – i conti si fanno alla fine. Poi c’è da tenere l’orecchio incollato alla radio per sapere i risultati dagli altri campi.
In casa Lazio il cinquantenne tecnico inglese (di Liverpool) Jesse Carver schiera la sua squadra sulla difensiva con i soli Morrone e Rozzoni in avanti a dare fastidio alla retroguardia barese. In campo vengono schierati: Cei, Molino, Eufemi, Carradori, Janich, Carosi, Mariani, Franzini, Rozzoni, Morrone, Prini.
Nel Bari mister Carniglia ha solo due assenze: il portiere Magnanini (sostituito da Carlo Mezzi) e l’attaccante friulano Virgili sostituito dal compagno di reparto Bruno Cicogna. L’undici schierato è Mezzi, Baccari, Romano, Tagnin, Seghedoni, Mazzoni, De Robertis, Catalano, Conti, Rossano, Cicogna.
La giornata è calda, arbitra il sig. Righi di Milano davanti a oltre 25.000 spettatori, in larga maggioranza tifosi del Bari presenti con vessilli e bandiere.
Partenza sprint per il Bari che già al primo minuto si rende pericolosa con un’azione a due tra Rossano e Cicogna interrotta da un duro intervento di Carradori su Catalano. Pochi attimi Romano subisce un brutto fallo di Mariani (calcio sul naso e viso ridotto ad una maschera di sangue) tanto da indurre l’arbitro Righi a richiamare il capitano Janich ad un comportamento meno violento da parte della squadra di casa.
Al 6° slalom di De Robertis sulla fascia, cross e colpo di testa di Catalano: Cei respinge come può. La Lazio si fa vedere al 18° ma Franzini spedisce alto sulla traversa. Sul ribaltamento di fronte ci prova Mazzoni ma il suo tiro sfiora il palo alla sinistra del portiere. Al 26° la Lazio si rende molto pericolosa su punizione Carradori il cui tiro viene deviato in angolo da Mezzi. Cinque minuti più tardi il Bari passa.
E’ il 32°: Prini commette fallo su De Robertis. La punizione viene battuta da Baccari che tocca breve per Tagnin. Il mediano avanza e serve Cicogna: scatto dell’ala con pallone servito per Rossano incuneatosi in area. L’interno anticipa Janich sullo scatto e sferra un gran tiro che Cei riesce solo a sfiorare. Palla in fondo alla rete e tripudio sugli spalti tra i tifosi biancorossi. Lazio-Bari 0-1.
Il gol galvanizza i galletti che vanno vicini al raddoppio 5 minuti più tardi: azione personale di Catalano che arriva fino al limite dell’area dove viene atterrato da Janich. La punizione viene battuta ad effetto da Rossano con Cei che si salva miracolosamente in angolo. Il primo tempo si conclude con il Bari in attacco e la Lazio in affanno: Rossano riesce a smarcare Conti ma l’attaccante argentino viene anticipato da Janich al momento del tiro.
Nella ripresa partono forte i biancazzurri che, con Carradori, sfiorano il pari. Un gran tiro da almeno 35 metri del mediano laziale è infatti deviato in angolo con un plastico tuffo da Mezzi. La Lazio insiste ad attaccare ma, inevitabilmente, si scopre prestando il fianco al gioco di rimessa dei ragazzi di Carniglia: al 10° è Catalano a partire velocissimo in contropiede, dopo un lancio di De Robertis, ma viene fermato fallosamente prima di entrare in area da Janich.
Al 17° la Lazio resta in 10: Conti avvia un azione offensiva e, giunto dopo la metà campo biancazzurra, viene fermato fallosamente da un intervento irruento di Carradori. Si accende un parapiglia sedato con difficoltà dall’arbitro che estrae il cartellino rosso per il laziale. Con gli avversari in inferiorità numerica in campo rimane solo il Bari.
Al 19° cross di Rossano, Catalano colpisce di testa in volo e Cei compie il miracolo salvando la sua porta. Al 22° Conti spreca un’occasione per troppo altruismo: passa il pallone a Cicogna (che spreca) invece di tirare direttamente a rete. Al 27° è ancora Conti ad impegnare la difesa laziale saltando uno dopo l’altro 3 giocatori ma il suo tiro sfiora la base del palo. L’ultima occasione della partita è sempre per il Bari con Catalano che, dopo aver seminato lungo il campo prima Eufemi, poi Carosi, quindi Janich ed infine Molino, spreca tutto tirando a lato.
Al 90° l’arbitro Righi fischia la fine (Lazio-Bari 0-1) con i giocatori biancorossi che festeggiano al centro del campo applauditi anche dalla tifoseria di casa. La speranza di salvarsi, con questa vittoria, è sempre più consolidata e le sorti sono tutte legate ai risultati dell’ultima giornata. Infatti dagli altri campi giungono le notizie che parlano delle sconfitte della Spal, dell’Udinese e del Napoli. Vittorie, invece, per il Vicenza, il Torino e il Lecco. Il Bari, per salvarsi, non dovrà perdere a Torino contro la Juventus e sperare che Udinese e Lecco non vincano. C’è, comunque, la possibilità che si arrivi agli spareggi visto che in classifica i galletti sono a 28 punti, Udinese e Lecco a 27, Napoli a 25 e Lazio a 18 punti.
In testa la Juventus, sconfitta a Padova, è stata raggiunta dall’Inter vittoriosa sul Napoli mentre il Milan è sempre a 2 punti per la vittoria a Ferrara. Come per la salvezza anche per lo scudetto ci sarà da attendere l’ultima giornata: sull’esito, però, potrà pesare la decisione della C.A.F. sul caso Juventus-Inter (all’andata la partita venne sospesa per l’invasione di campo da parte di un gran numero di spettatori entrati senza biglietto). L’Inter ottenne la vittoria a tavolino ma su questa decisione i bianconeri presentarono ricorso.
Sull’asse Torino-Bari si decide, quindi, il campionato. Solo 7 giorni e ne sapremo di più e sarà, come sempre, un’altra storia.
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