Ennesima sconfitta dei biancorossi, ennesima prova incolore della squadra questa volta sul prato verde dell'Olimpico di Roma che lascia più di un dubbio circa la scossa che si sarebbe dovuta registrare con il cambio dell'allenatore. Si perché l'allontanamento di Giampiero Ventura dalla panchina del Bari non è stato deciso, ovviamente, per limiti tecnici dell'allenatore: solo un folle, infatti, avrebbe sostenuto questa tesi dopo un anno in cui il gioco espresso dai biancorossi ha fatto parlare l'Italia calcistica intera, grazie a schemi ben collaudati ed individualità di valore. L'arrivo di Bortolo Mutti è stato programmato principalmente per dare una scossa ad un ambiente ormai saturo e privo di stimoli, nel quale i giocatori avevano perso la lucidità necessaria per affrontare serenamente le partite.
Ma, a quanto pare, la sofferta decisione non ha avuto l'esito sperato: si è assistito nuovamente ad uno spettacolo ampiamente mediocre (fatto salvo l'ultimo quarto d'ora nel quale si è registrato un sussulto d'orgoglio, anche se improduttivo ai fini del risultato finale), frutto di tanti errori da parte dei giocatori in campo che palesavano dei limiti mentali forse più pesanti di quelli fisici.
Una squadra priva di idee e di gioco, orfana di quei trascinatori e di quella grinta che l'hanno caratterizzata appena 12 mesi fa. E sono le parole dello stesso Mutti a suonare come condanna: l'allenatore, al termine della partita contro la Lazio, ha parlato di squadra priva di vigore mentale e rinunciataria, definendo incomprensibile l'atteggiamento dei suoi ragazzi nella prima parte della gara, colpevoli di aver offerto il fianco agli avversari senza ribattere con la giusta cattiveria che contraddistingue, di solito, le squadre in lotta per la salvezza.
A quanto pare, i tifosi del Bari sono attesi da una lenta agonia per le restanti partite che dividono i biancorossi dalla fine del campionato: tutti predicano il famosissimo "salviamo la dignità" ma, alla fine, quello che si vede in campo non rispetta mai i proclami della settimana.
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