Figlio d’arte (suo papà era un ex calciatore del Brann), aria serena e decisa. Così si è presentato, stamane, Erik Huseklepp all’appuntamento con i giornalisti. Poche parole in italiano, ma tanta voglia di far bene a Bari, come si è notato domenica scorsa contro la Fiorentina che lo ha visto giocare per tutti i 90 minuti regolamentari: “Penso che sia stato un buon match, ho corso parecchio spaziando su tutto il fronte d’attacco, ed alla fine ero contento perchè la Fiorentina non ha vinto; questa per me è stata una sfida”.
Una grinta, quella mostrata da norvegese, che sarebbe in grado di scuotere chiunque, anche chi non crede più nel lavoro della squadra guidata da Bortolo Mutti: “Sono stato accolto molto bene qui a Bari; mi piacciono la città e la società. Di settimana in settimana miglioreremo. A nessuno piacerebbe giocare da ultimi in classifica. Vi garantisco che in allenamento c’è impegno ed entusiasmo nel voler uscire da questa crisi”. Rumors di mercato, in questi ultimi giorni, hanno visto protagonista il biondo scandinavo. Il calciatore, da serio professionista, ha giurato fedeltà alla maglia che attualmente indossa: “Vorrei rimanere in questo gruppo. Non ho preso in considerazione l’offerta russa, per me i soldi non sono tutto; ho un contratto di tre anni che rispetterò”.
Innamoratissimo del calcio in generale, l’ex punta del Brann ha commentato con molta minuzia le caratteristiche della nostra seria A e dei difensori che ne fanno parte: “Ho sempre seguito il campionato italiano, c’è tanta passione, tanto tifo. Sto facendo del mio meglio, ma devo ancora mostrare tanto. I difensori? In Italia sono molto organizzati, è difficile trovare spazi. L’allenatore mi ha chiesto di fare proprio questo: muovermi negli spazi che si creano”. Tanta buona volontà si evince, dunque, nelle esternazioni del veloce attaccante classe ’84, anche nell’impegno più probante, imparare l’italiano: “Sto imparando la lingua. Qualcosa la capisco grazie anche all’aiuto dei miei compagni di squadra (Donati, Padelli, Codrea e Rudolf in primis), ma è difficile ancora parlarla”.
Peccato, però, che il volitivo Huseklepp si sia trovato nel vivo di un periodo contornato da contestazioni; le sue battute glissano l’accaduto: “Non intendo parlare della contestazione anche perchè non sono abituato a tutto ciò; è una novità per me”. Circa il modulo tattico, invece, le idee sono molto più chiare: “Preferisco giocare come punta nel classico 4-4-2 o come esterno d’attacco nel 4-3-3; dipende tutto dalle decisioni del mister. Sono un giocatore di movimento che fa goal ma anche assist. La cosa importante è far bene per la squadra”. Forse delle similitudini con la sua ex squadra ci potrebbero essere, come il numero 22 barese sostiene: “È difficile fare dei paragoni con il mio ex club; può darsi che qualcosa in comune ci sia”. In pochi lo sanno, ma in Norvegia Erik Huseklepp è considerato una star, a tal punto da aver smobilitato i più importanti media nel seguirlo in Italia: “Non mi sono mai considerato una star, gioco a calcio perchè mi piace farlo”. Battute conclusive, infine, sulla prossima gara del Bari contro l’Udinese: “Conosco come giocano Di Natale e Sanchez, sono loro che fanno la differenza nell’Udinese. Noi dobbiamo focalizzare l’attenzione sulle nostre forze e crederci; possiamo vincere se vogliamo”.
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