Ormai il Bari naviga in cattive acque da tantissimo tempo e sono davvero in pochi a credere ancora nella permanenza in serie A. L’unica vittoria in trasferta è giunta nel derby all’inizio dell’anno e nonostante la squadra non sia ancora condannata dalla matematica, difficilmente potrà centrare il traguardo della salvezza, soprattutto a causa di un calendario che vede i prossimi due impegni davvero proibitivi, rispettivamente contro Udinese e Milan.
Nella conferenza stampa odierna è venuto a raccontare la sua verità il brasiliano Paulo Vitor de Souza Barreto che, sinora, ha realizzato 41 gol con la maglia biancorossa. Il bomber in questa stagione ha patito un grave infortunio (seguito da un'improvvisa ricaduta) che ha inevitabilmente condizionato il rendimento del Bari, aggrappato da ormai tanto tempo alle sue prodezze. Il giocatore ha esordito spiegando i motivi dei suoi infortuni, dicendosi molto amareggiato per le tante speculazioni che sono state fatte sul perché si sia curato altrove: “Sono davvero deluso dalle falsità ed oscenità che sono state dette. Sono sceso in campo contro il Palermo perché me la sentivo e con lo staff avevamo deciso all’unanimità. Probabilmente si è rivelata una scelta sbagliata, ma non mi sentivo di lasciare la squadra allo sbaraglio come qualcuno ha avuto anche l’ardore di scrivere. Nei giorni successivi alla gara con il Palermo, ho avuto la famosa ricaduta che mi ha tenuto nuovamente fermo per mesi. Io mi sono curato a Udine, non perché me ne fregassi di quanto stesse capitando ai miei compagni, ma perché parlando con la società, abbiamo preferito questa soluzione visti anche i medici di mia fiducia che avevo a disposizione, in accordo anche con l’Udinese che detiene l’altra metà del mio cartellino”.
L’attaccante biancorosso non si è sbilanciato sul suo rientro: “Tornerò tra 15-20 giorni, non voglio dare una data precisa e creare aspettative inutili. Ma questa volta voglio tornare a calcare i campi senza forzare nuovamente i tempi, perché devo preservare me stesso e non posso agire istintivamente. Ne va della mia carriera”.
Come era immaginabile per i tifosi ma anche per gli addetti ai lavori, si è cercato di fare chiarezza su quanto è avvenuto nell’ultimo giorno di mercato o, più precisamente, negli ultimi minuti della finestra di calciomercato in cui è saltato il trasferimento di Barreto alla Fiorentina per volere del presidente Matarrese. Inizialmente era stato detto anche da fonti giornalistiche che il giocatore classe 85’ non avesse passato le visite mediche, poi l’indomani sia l’A.S. Bari che il ds della Fiorentina, Pantaleo Corvino, hanno dichiarato ufficialmente che il passaggio della punta biancorossa è saltato sul rush finale solo per volere del presidente dei Galletti. Vitor Barreto ha esternato tutta la sua delusione per quella gente che lo ha appellato ingiustamente come un mercenario, è sbottato ed ha raccontato le sue impressioni e la sua verità circa l’intera vicenda: “Non ho mai chiesto alla società di andare via. Potete chiederlo direttamente al direttore sportivo o al presidente stesso. Ne tanto meno ho mai fatto dichiarazioni di voler restare a vita in biancorosso. Se avere degli obiettivi nella vita e voler crescere professionalmente significa essere mercenario, allora ditemelo. Io mi pongo degli obiettivi ogni volta e faccio di tutto per raggiungerli e migliorarli. Per quanto riguarda il fallimento della trattativa con la Fiorentina è saltato all’ultimo per volere del presidente e non, come qualcuno ha scritto, perché io fossi ancora infortunato. Personalmente posso dirvi che sono stato contento di restare a Bari e quella sera stessa sono andato a cena al ristorante “Giannino” a Milano con il direttore sportivo Angelozzi (il ds era presente in sala stampa). Mi ha dato fastidio leggere certe cazzate sul mio tornaconto quando invece ho sempre dato tutto a questa maglia, rifiutando offerte economiche anche più vantaggiose ad inizio stagione. Se ho scelto Bari è perché credevo e credo ancora in questa squadra, poi è andata male per mille cause, ma questo è il calcio”. A proposito del suo futuro ha aggiunto in modo laconico che a giugno parlerà con la società e valuterà attentamente.
Il brasiliano ha voluto anche smentire che la squadra fosse contro Ventura, commentando positivamente l’approccio del nuovo tecnico Mutti: “Altra sciocchezza che è stata detta riguarda Ventura. L’ex tecnico non ha mai avuto problemi con lo spogliatoio. Se poi si è voluto analizzare il nostro gioco che ormai tutte le squadre conoscevano a memoria è un'altra storia, ma io sono un semplice impiegato, non un dirigente. In ogni caso ora c’è un nuovo tecnico che sta facendo bene e che ci sta inculcando la giusta mentalità”.
Da ex dell’Udinese, una delle squadre che sta disputando un campionato eccellente che di recente ha polverizzato il Palermo e prossimo avversario dei biancorossi, ha dichiarato che metterebbe la firma per un punto: “Ogni partita ha storia a sé. Anche se l’Udinese sta facendo un campionato straordinario con i vari Di Natale, Sanchez, Isla, noi abbiamo il dovere di andare lì per fare risultato. Se tornassimo con un punto, sarebbe positivo per il morale e per affrontare le restanti gare”.
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