Cresciuto calcisticamente a Bergamo ma di origini friulane, Massimo Donati non ci ha pensato su due volte nell’esternare il suo pensiero sul momento difficile della sua squadra: crederci sino alla fine. Intervenuto in sala stampa, stamane, per il consueto appuntamento con i giornalisti, il mediano barese è sembrato deciso nella sua analisi, a partire proprio dalla partita di domenica prossima, la millesima per i galletti nel massimo campionato (per l’occasione il Bari indosserà una maglietta celebrativa) contro una delle squadre più in forma del momento, l’Udinese: “L’Udinese sta andando forte. Partita difficilissima ma che dobbiamo affrontare per cercare di raccogliere il possibile”.
Se volessimo fare un passo indietro, per la precisione ad inizio campionato, paradossalmente ci troveremmo di fronte ad una situazione curiosa: Bari lanciatissimo e Udinese tra i fanalini di coda della serie A. Un commento laconico di Donati esprime tutta l’amarezza che alberga tra i biancorossi: “Ogni stagione ha la sua storia. I bianconeri sono partiti male e poi hanno messo la quinta; avremmo voluto fare lo stesso anche noi”. Donati, che ha un contratto ancora di 2 anni con la società del patron Matarrese, alla domanda sul suo futuro ha risposto pacatamente e senza fronzoli: “Sono a disposizione della società del Bari. Peccato per questa annata. Adesso sono del Bari e penso solo al Bari. A fine campionato ognuno dovrà prendere una decisione sul da farsi. Comunque, finché c’è un briciolo di speranza noi dobbiamo crederci”. Ficcanti e di denuncia sono state anche le dichiarazioni circa la ribellione dei tifosi manifestatasi, non solo nelle parole ma anche nei gesti, a nostro avviso deplorevoli: “Dello sputo che ho ricevuto – commenta Donati – non mi sono accorto. Ad ogni modo, questo non c’entra con lo sport ma con l’educazione. Ho rispetto dei baresi e un singolo episodio non può rovinare un bel rapporto. È brutto mettere in dubbio la professionalità di un calciatore, non siamo mercenari ma professionisti. Non vogliamo che le cose vadano ancora così”.
Non bisogna dimenticare, inoltre, il passato di Donati con la maglia del Messina dove sulla panchina sicula sedeva l’attuale allenatore dei galletti. Sul Mutti di allora e sul Mutti di oggi, il numero 8 barese ha espresso un suo parere sulla persona ritrovata e sul modo di lavorare con i calciatori: “Con Mutti a Bari, ho riscontrato di essermi trovato di fronte lo stesso uomo di qualche anno fa. Sul piano del lavoro è cambiato molto rispetto ai metodi di Ventura. Forse nel gioco siamo meno belli ma più concreti. Abbiamo perso una partita su tre; dobbiamo lottare sino alla fine”. Domenica l’Udinese e poi, sempre in trasferta, la capolista Milan. Un dispetto del calendario? Per l’ex Celtic, l’analisi è molto semplice: “Il calendario è proibitivo per le prossime due gare, ma le partite sono quelle. La verità è che ci è mancato molto Barreto. Il suo apporto avrebbe garantito una salvezza quantomai certa”. Pensare al passato, adesso, non gioverebbe a nessuno, l’attenzione va focalizzata sul prossimo avversario e su come affrontarlo. Nelle battute conclusive, Donati ha rivelato il segreto per battere, o meglio, non perdere contro la corazzata friulana: “Per limitare gli attacchi dell’Udinese dovremo essere corti in campo. In allenamento stiamo cercando di mettere in pratica questo; non ci sentiamo sfavoriti”.
|