L’umiltà la fa da padrona. Potrebbe essere una frase fatta ma alla fine non lo è. Sì, perchè, stamane nella conference room dello stadio San Nicola, Alessandro Parisi ha scelto lo spirito giusto per parlare alle TV e alla stampa, partendo proprio dal fallo che egli stesso ha commesso ai danni di Sanchez, domenica contro l’Udinese: “Un episodio negativo che ci ha penalizzato sin troppo. Ho cercato di togliere la palla a Sanchez ma non ci sono riuscito prendendo male il tempo nell’intervento in scivolata. Mi dispiace per il mio errore; non meritavamo di perdere”.
Signorile il “mea culpa” del terzino barese, sintomatico di un periodo contornato da scuse rivolte un po’ a tutti, in primis ai tifosi, curiosi di capire come mai questa barca non riesca più a spiegare le vele come una volta: “Quello che stiamo cercando di mettere in campo è la cattiveria e lo spirito per cercare di non far vincere l’avversario; combattere e rendere la vita difficile agli altri”. Peccato, però, che la dea bendata abbia girato lo sguardo altrove. Un Bari determinato come lo si è visto nelle ultime apparizioni in campionato, non meriterebbe questa condanna: “Oltre agli episodi – commenta Parisi – quest’anno siamo stati molto sfortunati, nonostante l’impegno nel tentar di far bene”.
La sorte, giusto, in mano anche a chi dirige le partite; “l’uomo nero” come viene definito dai tifosi, croce e delizia di chi scende in campo: “Quando si parla di arbitri, è sempre un argomento delicato, un’arma a doppio taglio. Solo le squadre blasonate hanno il “diritto” di lamentarsi. Noi da ultimi in classifica veniamo ingiustamente penalizzati; il calcio purtroppo è anche questo”. La denuncia del calciatore di origini sicule, può sembrare la punta di un iceberg, forse quello spigolo più appuntito che ha mandato alla deriva un gruppo assetato di rispetto e risultati. Sebbene il giocattolo si stia pian pianino frantumando, anche per motivi estranei alla squadra, il neo allenatore bergamasco, Bortolo Mutti, ha provato ha serrare le righe: “Con mister Mutti si è vista qualche differenza rispetto a quando ci si allenava con Ventura. Ognuno di noi mette qualcosa di suo, oltre allo spirito combattivo”.
Il Milan, dunque, prossimo avversario dei galletti, andrebbe affrontato col coltello trai denti, senza paura di partire sconfitti, come lo stesso esterno sinistro difensivo ammette: “Se dovessimo affrontare il Milan con lo stesso piglio con cui abbiamo affrontato l’Udinese, sarebbe una grande soddisfazione. Andiamo a Milano per non perdere”. Un risultato positivo a San Siro, quindi, permetterebbe ai biancorossi di riprende a sperare nella permanenza in serie A, visti anche gli scontri diretti che ci saranno nelle prossime giornate di campionato con quelle squadre ancora lontane dalla quota salvezza: “Noi continuiamo a sperare, il lumicino non si è spento; scenderemo in campo per vincere”. Sul suo futuro, invece, Parisi non lesina nessuna battuta: “Purtroppo non penso di restare al Bari per via della scadenza del mio contratto (giugno 2011). Ho dato tanto al Bari e resterà un bel ricordo. Se la società mi darà fiducia ancora, non avrò problemi a rimanere in biancorosso, anche nella cadetteria”.
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