Lo sport come valore per unire etnie, religioni, civiltà e costumi diversi che grazie all’attività sportiva in particolare a manifestazioni di vario carattere e di varia entità, può essere di aiuto a superare le differenze, i pregiudizi e a sconfiggere le prevaricazioni sul prossimo. In realtà, non è sempre così perché anche a livelli molto competitivi certi atleti si macchiano di gesti non consoni all’etica sportiva. Tuttavia, il contesto generale in cui viviamo risente della catastrofe naturale che ha piegato la popolazione nipponica, della guerra in corso in Libia per liberare i civili dalla dittatura, della recessione economica che attraversa il nostro panorama nazionale, giusto per citare alcuni degli eventi che hanno caratterizzato l'ultimo periodo; problemi che, inevitabilmente si ripercuotono pesantemente sulla cultura sociale ed in particolare sullo sport, costretto a vedersi ridurre sempre più i fondi per essere incentivato e praticato.
La conferenza di presentazione di VIVICITTÀ (l’evento sportivo aperto anche agli atleti amatoriali che prevede una manifestazione podistica in contemporanea per le vie di 43 città italiane), è stata condotta dal giornalista della Gazzetta dello Sport Franco Cirici, nella prestigiosa location di Villa Camilla, a Bari. L’evento è stato organizzato dall’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), dalla Lega Nazionale Atletica Leggera, in collaborazione con la FIDAL e il patrocinio fondamentale di Regione Puglia, Provincia e Comune di Bari, prevede una manifestazione podistica a carattere agonistico di 12 Km ed una a carattere “non competitivo” sulla distanza massima di 4 Km. Alla conferenza di apertura hanno partecipato: il presidente Uisp della provincia di Bari Elio Di Summa, l’Assessore Regionale allo Sport Maria Campese, il presidente del Coni Puglia ed Assessore allo Sport per il Comune di Bari Elio Sannicandro, il Presidente FIDAL Angelo Giliberto, il presidente Unione Nazionale Veterani Franco Castellano, ed inoltre hanno salutato e ringraziato anche dei rappresentanti degli sponsor principali dell’evento oltre al saluto speciale del direttore dell’Istituto Fonelli di Bari Nicola Petruzzelli.
Da parte degli organizzatori, in primis dal presidente UISP il Dott. Elio Di Summa, è stata fatta notare agli organi di informazione presenti e ad una cinquantina di ospiti, la difficoltà economica riscontrata per organizzare ancora una volta la manifestazione che nasceva 23 anni fa, che si è sempre contraddistinta e prodigata attivamente nell’impegno sociale (raccogliendo ben 658mila euro destinati a iniziative benefiche) e soprattutto nei confronti dei giovani che per esperienze negative della loro vita, sono costretti a praticare discipline sportive in istituti rieducativi o carcerari. A tal proposito è intervenuto il direttore dell’Istituto Fornelli, uno dei 14 istituti di rieducazione, che ha annunciato che i suoi ragazzi, saranno i primi a presentarsi al nastro di partenza di “Vivicittà”. Idealmente toccherà proprio ai giovani del Fornelli dare il via alla popolarissima gara podistica, con una corsa nel perimetro interno della struttura che li ospita. I ragazzi del Fornelli, grazie all’Uisp che ancora una volta ha scommesso su di loro, saranno quindi i protagonisti di una sorta di prologo della maratona che poi prenderà il via domenica 3 aprile, alle ore 9, presso Viale Einaudi (ingresso al Parco Due Giugno). La quota di partecipazione, mai come quest’anno fondamentale per la sopravvivenza della stessa maratona, è di soli dieci euro; il resto del regolamento si può leggere cliccando sul link http://www.uispbari.it/.
Degno di nota è stato l’appello rivolto la Dottoressa Maria Campese, Assessore Regionale allo Sport, che si è espressa con parole forti: “Lo sport deve diventare il veicolo per il nuovo cittadino del domani. Non dobbiamo arrenderci anche se i finanziamenti sono sempre meno, anzi dobbiamo raddoppiare l’impegno tutti quanti e soprattutto essere uniti per sensibilizzare l’attività motoria e certe manifestazioni che mi auguro continuino ad esistere”.
La corsa, che avrà come slogan “NATA PER UNIRE” e la bandiera tricolore stampata su 5mila magliette per celebrare ancora una volta il 150° anno dell’Unità d’Italia, ha come significato principale la libertà: un modo molto diretto per amare la propria nazione, per vivere la propria città e condividerla con tutti, senza che nessuno si senta escluso.
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