Con le possibilità di salvezza ormai azzerate ed i pensieri dei tifosi rivolti alle vicende societarie, è il nuovo contrattempo di Barreto ad aprire il consueto appuntamento di Bortolo Mutti con i giornalisti: “Il brasiliano ha un affaticamento muscolare, un problema di poco conto ma che non gli permette di allenarsi al meglio. Ripeto: il suo è un infortunio che va gestito con cautela nel tempo. Contavo di averlo a disposizione per Parma ma a questo punto le possibilità di rivederlo in campo subito dopo la sosta si riducono notevolmente”.
Ancora indeterminata, dunque, la data di rientro del numero dieci biancorosso, assente dall’incontro casalingo contro il Palermo di tre mesi fa: “Il giocatore sente un indolenzimento vicino la zona del suo precedente infortunio – spiega Mutti – Non ho perso le speranze di vederlo in campo in questo finale di stagione. Mancano ancora due mesi”.
Il recupero del forte attaccante non inciderà tuttavia sulla sorte di una stagione avvilente, fotografata dall’ultimo ko casalingo: “Eppure prima della gara contro il Chievo ero fiducioso. Vedevo una squadra in crescita, avevo avuto segnali forti. Peccato, era la gara che poteva mantenerci in qualche modo ancora in corsa e non mi aspettavo la sconfitta. È stato proprio un colpo da ko. Quel che più mi sconcerta è che dopo la seconda dei veneti, la squadra ha mollato psicologicamente. E pensare che avevamo disputato forse il nostro miglior primo tempo. Anche chi è entrato non è riuscito a dar il giusto contributo”.
Stanchi dei proclami, i sostenitori vorrebbero fosse garantito almeno l’impegno. Mutti sembra prenderli in parola: “Chi manderò in campo da qui alla fine dovrà garantirmi prestazioni di spessore. Inutile parlare dei singoli. Mi aspetto da tutti qualcosa in più. In questi ultimi due mesi dobbiamo continuare a lavorare cercando di rendere al meglio dal punto di vista fisico e mentale. Pretendo un lavoro di qualità. Per l'interesse della società e per rispetto dei nostri tifosi. Il lancio di qualche Primavera? Ne sto valutando qualcuno ma non faccio nomi”.
|