In mattinata si è svolta la conferenza sul “Mobbing nel mondo del calcio” presso l’aula Aldo Moro dell’Università degli Studi di Bari, presieduta dall’Avvocato e Prof. ordinario Gaetano Veneto, titolare della cattedra di Diritto del Lavoro per la facoltà di Giurisprudenza di Bari e fondatore dell’associazione culturale del Centro Studi Diritto dei Lavori. Gli altri relatori che hanno preso parte al convento sono stati il Prof. Tommaso Germano, titolare della cattedra di Previdenza Sociale sempre presso la facoltà forense di Bari; il giornalista che scrive per “Il Giorno” e scrittore di due libri (la sua ultima opera è intitolata “L’ultima partita”) Avv. Giulio Mola; il direttore di Quotidiano.net ovvero il giornalista ed editorialista Dott. Xavier Jacobelli e lo Psicologo dello Sport F. Fischetti, Prof. di Psicologia del Lavoro presso la facoltà di Medicina e Chirurgia e per la facoltà di Scienze Motorie di Bari. E’ intervenuto anche con un breve intervento l’avvocato Antonio Belsito, socio dell’associazione culturale Centro Studi Diritto dei Lavori.
La conferenza è stata subito introdotta da una relazione del Prof. Gaetano Veneto che ha subito chiarito ai presenti in sala la spiegazione del termine mobbing, il quale consiste in una sorta di terrore psicologico esercitato da colleghi di lavoro o dai superiori a carico del lavoratore, al fine di emarginarlo o escluderlo. Il fenomeno “mobbing”, ha aggiunto il docente, si è allargato nell’ultimo decennio anche nel mondo del calcio in cui molti calciatori, spesso di categorie inferiori, si ritrovano con stipendi da minimo sindacale e in determinati contesti sono anche costretti ad allenarsi in condizioni non ottimali; è una pratica che avviene anche per molti altri addetti ai lavori: sono soggetti a mobbing, ad esempio, i dottori che devono somministrare dei medicinali per rendere i giocatori pronti per la sfida domenicale ed in caso di rifiuto rischiano il licenziamento. Sono stati ricordati anche i casi più eclatanti, quale quello dell’attaccante neroazzurro Pandev, messo fuori rosa circa un anno fa dalla Lazio di Lotito e poi accasatosi nello scorso mercato di riparazione con un altro club a parametro zero (il giocatore ha poi ottenuto 160 mila euro di danni dalla sua vecchia società ed il rimborso delle spese processuali). Considerata la location barese è stato inevitabile non menzionare un caso più recente, ovvero quello del talento barese Cassano, il quale dopo aver insultato gravemente il suo ex presidente Garrone era stato messo fuori rosa senza neanche la possibilità di allenarsi a parte. Il presidente blucerchiato aveva chiesto alla Lega Calcio il licenziamento del gioiellino di Bari Vecchia, ma la vicenda si è conclusa con la cessione del giocatore, a prezzo ridotto, ad un altro club più titolato di quello ligure.
Durante la conferenza degno di nota è stato anche l’intervento del direttore di Quotidiano.net (il portale internet che racchiude altri giornali quali Il Giorno, QN, La Nazione, Il Resto del Carlino), il giornalista Xavier Jacobelli, che ha svolto un’analisi a 360° sul momento difficile che sta attraversando il calcio italiano. L’ex direttore di Tuttosport e Corriere dello Sport Stadio, nella sua disamina ha anche criticato la scelta della tessera del tifoso che in realtà ha dimostrato sinora di allontanare ulteriormente i tifosi dagli stadi e di non garantire l'esclusione dei violenti dagli impianti sportivi. Jacobelli ha affermato inoltre che bisogna impegnarsi maggiormente con campagne di sensibilizzazione per sradicare la cultura del razzismo dagli stadi, auspicando infine che possano trovarsi nuove risorse economiche da destinare al calcio in modo da invogliare le società a costruire stadi di proprietà per ottenere sia maggiori introiti che maggior controllo sugli spettatori.
Ha concluso i lavori il giornalista e scrittore Giulio Mola, reduce dalla sua ultima impresa letteraria sul mondo dello sport. Mola ha raccontato, dati alla mano, come moltissime società siano sempre più sull’orlo del fallimento. Il giornalista pugliese, caposervizio dello Sport presso per la redazione milanese del quotidiano “Il Giorno”, ha parlato del suo libro uscito a dicembre, intitolato “L’ultima partita - inchiesta su malattie e decessi sospetti nel gioco più bello del mondo“, accennando alla denuncia clamorosa sull’abuso di medicinali nell’Inter del Mago Herrera da parte di Ferruccio Amendola, appellato da Sandro Mazzola come un pazzo; il giornalista ha avuto modo poi di raccontare un aneddoto che fa riflettere circa la sua intervista a Guariniello che ha definito il mondo del calcio più omertoso di quello di Cosa Nostra. L’introduzione del libro è stata realizzata da Gianluca Vialli, ex calciatore ed allenatore oggi opinionista Skysport, mentre la prefazione è ad opera dell’esperto giornalista Xavier Jacobelli. Il libro, che racconta una serie di testimonianze-verità a dir poco agghiaccianti da parte di calciatori conosciuti e non, di alcuni noti procuratori e di alcune vedove di giocatori, lascia davvero perplessi ed invita i lettori ad approfondire questo lato oscuro dello sport più popolare e affascinante seguito da circa 45 milioni di italiani.
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