Il Bari sbanca lo stadio Tardini per la prima volta in serie A nella sua storia centenaria e lo fa, per uno strano scherzo della sorte, nel campionato che verrà ricordato per l'incredibile harakiri marchiato società-Ventura-calciatori che ha fatto sprofondare i galletti all'ultimo posto in classifica.
È una vittoria dal sapore amaro, perché il distacco a 7 giornate dalla fine dalla zona salvezza è di ben 11 punti ed il tempo per tentare l'impresa che avrebbe del miracoloso è ridotto, così come risultano impietosi i risultati delle dirette concorrenti che di certo non stanno a guardare. Ma se si ripensa ai tanti passi falsi commessi in questo campionato (ultimo il suicidio collettivo contro il Chievo al termine di un primo tempo di buon livello) c'è di che recriminare: con 4-5 punti in più, magari anche con l'inserimento di Bortolo Mutti sulla panchina dei biancorossi quando si vedeva che il giocattolo Ventura si era già rotto, il Bari poteva ancora giocarsi le ultime chances di salvezza. Ed il fatto che sia arrivata la vittoria a Parma dopo 3 lunghi mesi di prestazioni mediocri ed infruttuose, fa capire che forse l'ossatura tecnica della squadra non merita l'ultimo posto della graduatoria.
Una cosa è certa e lo si è visto chiaramente ieri: il Bari non fa sconti (chiedere ai ducali nel tunnel del sottopassaggio al termine della partita per conferma o a Cassano in occasione di Milan-Bari 1-1) e proverà a giocarsi le residue speranze salvezza sino alla fine del torneo. Ed il merito di questa impennata di orgoglio è da attribuirsi a quel saggio e tenace allenatore che porta il nome di Bortolo Mutti, al quale probabilmente non è stata data dai tifosi la giusta fiducia quando approdò a Bari, inquadrato più come un traghettatore verso l'infermo che come salvatore della patria. Il nuovo tecnico ha il merito di aver trasmesso stimoli e morale ad un gruppo demotivato e con gravi problemi di identità, fragile mentalmente ed inevitabilmente svuotato fisicamente.
Magari non sarà più il Bari avvolgente e strappa applausi della stagione scorsa, ricco di schemi tattici ed intuizioni tecniche: ma è una squadra cinica e robusta, che bada poco ai leziosismi e più alla sostanza, proprio quello che è mancato in questa stagione. E soprattutto sta rispettando con i fatti la professionalità annunciata nelle varie conferenze stampa, quel voler salvare la dignità di uomini per rispetto della maglia che indossano.
Molti tifosi si stanno divertendo a prevedere ed intrecciare i risultati delle prossime partite di tutte le pericolanti: in uno dei tanti schemi, il Bari con 6 vittorie ed 1 pareggio (contro la Roma) si porterebbe sul terz'ultimo gradino insieme al Lecce a 39 punti, superando Brescia e Cesena il cui punteggio finale è stimato a 37 punti. In successione il Bari affronterà Catania, Cesena, Sampdoria, Roma, Lecce, Palermo e Bologna, di cui 4 in casa e 3 in trasferta.
Prendiamo il lato positivo di tutta questa situazione, visto che tutti i pronostici lasciano il tempo che trovano: i tifosi sono ritornati a parlare del Bari e, questa volta, gli improperi e le accuse hanno lasciato il posto alle statistiche e alla speranza.
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