Il nostro giro per l’Italia farà tappa questa volta a VERONA (m. 59, abitanti 265.000 circa). Capoluogo di provincia della Regione Veneto, è una delle più belle città d’Italia.
LA STORIA
Di origine antichissima, divenne colonia romana solo nell’89 d.C. Diocesi dal III sec., è stata spesso esposta alle invasioni barbariche tanto che divenne rifugio per Odoacre, Teodorico, Alboino e, successivamente, Adelchi, Pipino e Berengario.
Attualmente conserva l’originaria struttura viaria ortogonale posta inizialmente alla destra del fiume Adige. In seguito venne estesa anche alla riva sinistra quando, cioè, gli Scaligeri allargarono la cinta muraria. Era il periodo nel quale la città di Verona con Padova, Treviso e Vicenza formava la Lega Veronese, anticipando quella che poi sarebbe diventata la Lega Lombarda.
Raggiunse il periodo di massimo splendore diventando anche capitale di un vasto stato con Cangrande della Scala, tanto che Dante dedicò a lui l'intera cantica del Paradiso nella Divina Commedia.
Occupata da Napoleone (nella foto) durante la Campagna d’Italia, venne ceduta agli austriaci con il trattato di Campoformio, diventando un punto fondamentale nello scacchiere difensivo che la stessa Austria aveva sistemato nella pianura lombardo-veneta (tanto che con Legnago, Mantova e Peschiera formò il famoso Quadrilatero).
Divenne italiana nel 1866 con la conquista del Veneto da parte dei Savoia. Seguì un periodo di tranquillità interrotto dai pesanti bombardamenti durante al Seconda Guerra Mondiale: fu infatti una delle città italiane più colpite. Nel secondo dopoguerra acquistò una particolare importanza militare con la presenza del Comando FTASE, composto maggiormente da americani. La presenza si sta riducendo nel corso di questi ultimi anni.
COSA VISITARE
Meritano (tra i tanti luoghi):
1) Piazza delle Erbe (a destra), ovvero il cuore della città, dalla forma rettangolare, cinta da vecchie case e torri con al centro l’antico mercato che ha dato il nome alla piazza.
2) Piazza dei Signori, con al centro la statua di Dante e, su un lato, la rinascimentale Loggia del Consiglio sormontata da statue di personaggi nati a Verona (tra questi Plinio il Vecchio e Vitruvio).
3) S. Anastasia, chiesa gotica interamente in cotto iniziata nel 1290. Al suo interno pregevoli opere d’arte, tra le quali un affresco del Pisanello “San Giorgio che parte per liberare la principessa dal drago” della metà del ‘400.
4) Duomo, che domina l’omonima piazza, iniziato nel 1139 con un maestoso portale di Nicolò, uno degli scalpellini che realizzarono la facciata di San Zeno.
5) Arena (nella foto), ovvero il 3° anfiteatro al mondo per grandezza, dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere. Capace di 22.000 spettatori, anche qui, come a Roma, vi si tenevano combattimenti tra gladiatori.
6) Casa di Giulietta, in via Cappello, edificio gotico del XIII secolo, dove si dice che Romeo si sia arrampicato sino al balcone (ricostruito).
7) San Zeno, ovvero il monumento più importante di Verona, insieme all’Arena. In stile romanico, la si può vedere collocata tra una torre del XIII secolo e un campanile dell’XI secolo. Sul portale si possono notare alcune formelle in bronzo che raffigurano storie del Nuovo e dell’Antico Testamento e scene di vita di San Zeno. Importante, all’interno, il trittico del Mantenga “Vergine col Bambino e Santi” della metà del 1400.
8) Castelvecchio (qui a destra), un magnifico castello fatto erigere da Cangrande II della Scala tra il 1354 e 1375. Al suo interno, divisi dal ponte Scaligero, troviamo un cortile, già piazza d’armi, a destra e, a sinistra, la reggia vera e propria.
LA GASTRONOMIA
Da assaggiare la “Zuppa scaligera” (carni bianche al vino), la “Pastizzada de caval” (spezzatino di carne di cavallo alle erbe), le “Paparele” (pappardelle) al sugo di piselli, i "bigoli" con le sardine. Come dolce, ovviamente, il pandoro. Vini: Bardolino, Merlara, Soave, Valpolicella.
LO STADIO
Si chiama “Marc’Antonio Bentegodi” e contiene 39.211 spettatori.
Marc’Antonio Bentegodi era un nobile veronese dell’800 che lasciò l’intera eredità al Comune perché fosse devoluta ad iniziative sportive. Con quei soldi sono stati costruiti sia lo stadio vecchio che quello nuovo. E’ attiva anche una Fondazione Bentegodi che finanzia attività di atletica leggera, ginnastica e scherma.
|