A tre giorni dalla sfida contro il Cesena si è presentato in sala stampa il difensore Andrea Raggi che, molto probabilmente, ritornerà titolare a causa della squalifica di Andrea Masiello. Il giocatore, con un tono un po’ risentito e deluso per il suo scarso utilizzo da inizio stagione ed una promessa non mantenuta dal predecessore di Bortolo Mutti, ha raccontato la sua verità: “Arrivati a questo punto della stagione, tengo a precisare che a prescindere dall’essere allettato di giocare nel Bari per via dello straordinario campionato che aveva disputato, hanno influito molto le parole di Mister Ventura, il quale mi aveva promesso che mi avrebbe fatto giocare da centrale. In realtà, non ho giocato neanche una volta come centrale. Il mister aveva dichiarato che io sono ansioso e non ho i piedi buoni per impostare da difensore centrale? Sono tutte bugie, la verità che Andrea Masiello è forse l’unico che può avvicinarsi alle qualità di Bonucci e Ranocchia, per il resto siamo tutti allo stesso livello. In ogni caso, non mi pento di aver scelto Bari, l'intenzione iniziale era quella di ritagliarmi un ruolo da protagonista, ma non è andata così per tanti motivi”.
Il difensore di proprietà del Palermo, che difficilmente accetterà di proseguire la sua avventura in biancorosso, ha poi lanciato qualche piccola stoccata anche allo staff medico, ribadendo di accettare con serenità il suo ruolo di sostituto di Andrea Masiello: “Sono tre settimane che ho ripreso ad allenarmi regolarmente e ad essere a completa disposizione del mister. Io sono sempre pronto e so perfettamente che le mie possibilità di giocare aumentano soltanto in caso di squalifica o infortunio di un altro laterale, in questo caso di Andrea Masiello. Andrea è un difensore molto forte ed ha buone doti qualitative, perciò nulla da eccepire sull’essere un suo sostituto. Solo che in questa stagione ha contribuito moltissimo il mio infortunio alla spalla in cui per capire cosa avevo si è dovuto impiegare un mese e mezzo. Non è stato facile riprendere ad allenarsi per poi essere schierato in ruoli diversi nel campo solo saltuariamente. Inoltre è stata un'annata storta per tutta la squadra a causa di episodi arbitrali sfavorevoli, di svariati errori dal dischetto, di una preparazione atletica forse non all’altezza di questo campionato ed anche come è stato ammesso già dai miei compagni, abbiamo peccato di un po’ di presunzione e tutto ciò in questa serie lo paghi a caro prezzo”.
Nonostante la grande amarezza del difensore ligure, con grande vigore e chiarezza ha affermato che il Bari domenica non andrà allo stadio “Dino Manuzzi” di Cesena a lasciare i tre punti all’avversario di turno: “Chi giocherà contro noi pensando di aver già vinto, rischia di trovarsi spiacevoli sorprese, come già successo in quel di Parma. Non siamo assolutamente inferiori al Cesena ed abbiamo tutte le carte in regola per poter fare bottino pieno. Resta ben poco da sperare per la salvezza, ma dobbiamo onorare il campionato, oltre a voler continuare a giocare con la grinta e determinazione che ci ha inculcato il nuovo allenatore”.
Sul suo rapporto con la tifoseria e sul futuro è stato molto chiaro, aggiungendo anche una nota sul valore della squadra biancorossa: “Quando sono arrivato ho visto una cornice di pubblico fantastica che tale resta, ma purtroppo ho avuto poco tempo e modo di legarmi a questa città; la situazione che mi sono trovato ad affrontare credo abbia influito molto. In questa squadra, comunque, ci sono giocatori come Donati con oltre 200 partite in serie A e dicasi lo stesso per Sergio Almiron, i quali costituiscono sicuramente un valore aggiunto; purtroppo in questa annata è andato tutto storto anche se ritengo con certezza che non eravamo l’ultima della classe”.
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