Sgomitare, senza farsi abbattere dal malumore e lottare sino alla fine. È questo il diktat del difensore barese Marco Rossi, intervenuto, stamane, in conferenza stampa di fronte ai media: “È stata un’annata molto negativa, vari fattori hanno portato a questa situazione. Personalmente mi ritengo soddisfatto della mia stagione, anche se retrocedere è brutto per tutti. Adesso dobbiamo lottare per noi stessi e concentrarci sulle prossime partite”. In effetti, lo stopper biancorosso ha vissuto mesi travagliati tra critiche e pesanti maltrattamenti sul campo a livello fisico: “Si è detto tanto sugli episodi che mi hanno coinvolto (pugni); può bastare così”.
Molto freddo nella sua analisi, ma nello stesso tempo conciso nel fare il quadro della prossima partita, in casa, contro una Sampdoria arrabbiata di risultati: “Ho bei ricordi dell’esperienza alla Sampdoria. Non mi aspettavo una squadra così in basso. L’andata è stata una brutta partita. Episodi ingiusti che ci hanno penalizzato”. Bisogna guardare al presente, però, e il presente significa onorare la maglia per una, perlomeno, dignitosa retrocessione: “Contro il Parma, per esempio, abbiamo fatto la nostra partita, nulla di male. È importante fare le prossime cinque partite al massimo. Bisogna dare dignità al nostro campionato”. L’ex doriano esprime, inoltre, un parere sulle mancanze che la sua attuale squadra e quella dell’anno scorso hanno avuto nel corso di questi mesi di calcio: “Le colpe sono le nostre. La mancanza dei nostri titolari di spessore non deve essere un alibi; siamo due buone squadre e potevamo fare di più”.
Tagliente il commento del difensore classe ’87, riflessivo su quello che doveva succedere ma non è successo in bene quest’anno: “Ripetersi ai livelli dell’anno scorso sarebbe stato impossibile, ma nessuno pensava alla retrocessione. L’obiettivo era quello di un campionato tranquillo”. Potrebbe essere un paradosso, ma il centrale dalle origini romagnole, si è espresso in un pensiero legato al quel poco di positivo che c’è stato: “È stato un anno difficile e per questo di positivo c’è ben poco, purtroppo. Forse il primo mese; la cosa positiva è continuare a lottare”.
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