La retrocessione è arrivata ufficialmente sabato scorso ed in casa Bari la situazione è sempre più negativa non tanto per il presente quanto per il prossimo destino dell’A.S. Bari. Nella giornata di ieri il direttore generale dei biancorossi, Claudio Garzelli, ha rilasciato una dichiarazione in cui ha ribadito la crisi finanziaria da parte della società, ammettendo di aver chiesto la settimana scorsa ai giocatori (giovedì scorso, secondo quanto rivelato da Gillet in conferenza stampa) la disponibilità alla spalmatura sulla trimestralità degli ingaggi che devono ancora percepire. Il direttore generale ha precisato, inoltre, che tutti i giocatori hanno dato totale disponibilità nel caso in cui si propendesse per tale soluzione.
Nella conferenza stampa odierna si è presentato ai microfoni della stampa il giocatore più rappresentativo, il capitano Jean Francois Gillet, il quale si è soffermato a lungo a parlare della vicenda societaria, con una sottile differenza rispetto a quanto già dichiarato dal Dott. Garzelli: “Siamo passati improvvisamente dalla stelle dello scorso anno alle stalle. La società versa in un momento no, e ciò è noto a tutti. A noi giocatori giovedì scorso la società ci ha illustrato in maniera cristallina le eventuali prospettive: il presidente e direttore generale hanno fatto il punto della situazione e accennato alla possibilità di spalmare i nostri ingaggi riguardanti i tre mesi da gennaio a marzo. C’è tempo sino al 15 maggio per appianare questo problema e, per quel che ci riguarda, abbiamo dato una disponibilità di massima. In ogni caso è comunque un discorso che specie sul piano tecnico sarà approfondito con i nostri procuratori; in questo momento, la priorità è salvare il futuro del Bari. Ribadisco la disponibilità da parte della squadra, ma ovviamente se si dovesse propendere su questo orientamento, diventerebbe qualcosa di individuale tra società e giocatori”.
Dopo queste puntualizzazioni, il discorso si è spostato sulla gara persa sul campo che ha decretato l’ufficialità della retrocessione. Il portiere biancorosso, giocatore con il maggior numero di presenze nella storia del Galletto, è stato uno dei migliori in campo e nonostante il gemellaggio tra tifoserie, non si è fatto condizionare dal tifo sugli spalti in prevalenza per i blucerchiati: “Il gemellaggio? È una cosa che non condivido ma che rispetto. Personalmente non mi ritengo gemellato con nessuno, ed anzi, avevo detto ai ragazzi, di stare molto attenti alle incursioni avversarie evitando di fare falli in area. Il rigore l’avevo anche quasi parato. Noi giocatori dobbiamo comportarci da professionisti e abbiamo il dovere sino al 22 maggio di scendere in campo per dare sempre tutto, a prescindere dalla classifica e dal verdetto negativo ottenuto sul campo con un mese di anticipo. Sulla retrocessione c’è poco da aggiungere, possiamo soltanto chiedere scusa ai tifosi e cercare di dare qualche soddisfazione nelle prossime partite onorando al meglio il campionato”.
Sul suo futuro ha precisato quanto aveva dichiarato qualche settimana fa, aggiungendo che lascerebbe Bari solo nell’eventualità in cui servisse per far cassa: “Voglio precisare che le parole da me pronunciate qualche tempo fa non erano un addio come qualcuno ha interpretato. Io ho ancora un contratto qui e vorrei rispettarlo, poi ovvio che bisognerà valutare la programmazione, obiettivi dopo una stagione così deludente e soprattutto bisognerà principalmente tenere conto della volontà della società, se vorrà far cassa cedendo i giocatori che hanno più mercato. Se la mia cessione dovesse servire a salvare il Bari, vedremo, non è detto comunque che scelgano me”.
Infine ha avuto ancora parole di elogio sul lavoro svolto da Mutti, adducendolo come l’uomo giusto su cui poter ripartire anche dalla serie cadetta: “Bari è una piazza esigente che vive di calcio e merita sicuramente il palcoscenico della serie A. Mutti ha ereditato a febbraio una squadra con una classifica fortemente compromessa e un gruppo giù di morale, e ciò nonostante è riuscito a svolgere un lavoro encomiabile. Abbiamo avuto le nostre chance di salvezza credo sino alla gara col Chievo, poi abbiamo ricevuto la batosta finale. In ogni caso, Bortolo Mutti è un allenatore molto serio, un esperto di promozioni, con il quale si potrebbe ripartire per il prossimo anno. L’allenatore dell’anno prossimo deve essenzialmente badare alla sostanza ed essere in grado di fare i risultati, non occorrono persone fumose”.
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