A due giorni dall’ultima sfida di campionato a Bologna, nella settimana in cui i giocatori del Bari sono stati mandati in “ritiro punitivo” dopo l’ennesima sconfitta stagionale che ha regalato contestualmente la salvezza ai cugini giallorossi, nella sala stampa di via Torrebella c’è stata l’ultima conferenza della stagione. A parlare è stato Massimo Donati che ha esordito commentando la scelta societaria di mandarli in ritiro dopo la sconfitta patita nel derby: “Non è stato il massimo per noi giocatori, specie dopo una stagione così quando ormai non serve più a nulla. Per me che ho tre figli a casa, non è l’ideale, lasciare tutto e partire in ritiro punitivo, ma anche per gli altri non è stato bello. Ma è una scelta societaria, e volenti o nolenti, va rispettata”.
Il centrocampista barese che ha aderito alla spalmatura dell’ingaggio insieme ad altri dieci suoi compagni, ha difeso a spada tratta dei restanti atleti che non hanno aderito alla proposta societaria, non mancando di lanciare qualche frecciatina alla stampa locale per gli insulti ed attacchi che hanno subito da parte della tifoseria: “Sono molto dispiaciuto che i compagni che non hanno accettato la spalmatura dell’ingaggio siano stati oggetto di insulti ed attacchi da parte dei tifosi. A mio avviso, sono state scritte tante fesserie (il giocatore si riferisce precisamente al fatto che chi non ha accettato la spalmatura dell’ingaggio non avrebbe avuto altra scelta che rifiutarsi, mentre come è stato osservato da qualche giornalista, la dirigenza aveva comunicato ufficialmente agli organi di stampa e giocatori in primis, che lo stipendio dilazionato non avrebbe comportato alcuna sanzione, ne tanto meno una decurtazione dello stesso) che sono state male interpretate dai più esagitati e portato poi a quello che è accaduto. Coloro che non hanno firmato hanno tutto il mio rispetto, e ci deve essere anche da parte degli altri, perché i contratti esistono per essere rispettati. Evidentemente avevano altre adempienze, io insieme ad un’altra buona parte della squadra abbiamo aderito alla spalmatura, ma senza nulla togliere al rapporto con gli altri compagni, che a parte qualche battuta di circostanza nello spogliatoio, è rimasto tutto invariato”.
Il giocatore, classe 81’, ha poi individuato la causa maggiore dei mali nell’annus horribilis che volge al termine, ammettendo anche le sue responsabilità: “Il nostro errore parte da inizio stagione, in quanto non ci siamo resi conti che il campionato straordinario realizzato nel primo anno fosse impossibile da ripetere. Siamo partiti, inconsapevolmente, con troppa presunzione che ci ha fatto perdere di vista la realtà e, non cogliendo i segnali già dalle prime sconfitte, abbiamo lasciato che ne avvenissero altre, vuoi per episodi sfortunati, numerosi infortuni e tanto altro; quando abbiamo provato a rialzare la testa e salvare il salvabile era già troppo tardi, il campionato era già compromesso. Io mi assumo le mie responsabilità perché so che avrei potuto fare meglio, ma è stato difficile per tutti e non solo il sottoscritto ha reso sotto i suoi livelli standard”.
Donati ha poi proseguito, con tono molto rammaricato, parlando del rapporto dissoltosi con la tifoseria ed in modo sincero ha aggiunto dell’eventuale difficoltà che potrebbe presentarsi già ai nastri del prossimo campionato: “Mi dispiace che il rapporto con la tifoseria che ci amava lo scorso anno, in questa stagione si sia incrinato; ora siamo tutti sotto l’occhio del ciclone, fischiati ed insultati ad ogni pallone che tocchiamo. Dispiace veramente per tutto e per come è andata a finire. Sarebbe un handicap partire la prossima stagione, sapendo che già dalla prima di campionato i tuoi tifosi ti fischiano anziché sostenerti”.
A proposito del suo futuro e sulla possibilità di ritornare a vestire la maglia dell’Atalanta neopromossa, ha risposto molto chiaramente: “Personalmente sento ancora la stima della società e il rapporto con la tifoseria potrebbe anche ricucirsi se condito da risultati e buone prestazioni. Ma non è semplice. E soprattutto bisognerà vedere non appena sarà chiusa la stagione, i progetti e le ambizioni della società, il modo in cui la dirigenza deciderà rilanciarsi puntando su giocatori di esperienza e di categoria o, eventualmente, come è legittimo che sia, su un gruppo di giovani promesse e giocatori del vivaio. Non dipende da me come ho già detto, ho ancora un contratto di due anni che mi lega al Bari. L’Atalanta? Al momento non ho ricevuto alcuna offerta ne da loro ne da altri club”.
Notiziario
I giocatori del Bari si sono allenati nel pomeriggio a porte chiuse e poi sono partiti nuovamente in ritiro prima della partenza prevista per domani per la gara di domenica alle 18 contro il Bologna. Sei giocatori del Bari sono stati convocati in Nazionale: lo slovacco Kopunek, che giocherà il 4 giugno nella gara di qualificazione agli Europei 2012, Slovacchia-Andorra; il portiere e capitano Gillet che con il Belgio affronterà la Turchia il 3 giugno nella gara di qualificazione all’Europeo; il bielorusso Kutuzov che affronterà il doppio impegno giocando prima contro la Francia il 3 giugno e poi il 7 giugno contro il Lussemburgo; il polacco Glik sarà impegnato nell’amichevole contro l’Argentina il 5 giugno e il 9 giugno contro la Francia; l’honduregno Alvarez, giocherà la gara contro l’El Salvador e poi prenderà parte in una tournee negli Stati Uniti con la sua nazionale per un competizione organizzata dalla ConCaf; infine, il norvegese Huseklepp giocherà a Lisbona la gara di qualificazione agli Europei, contro il Portogallo della stella del Real Madrid, Cristiano Ronaldo. In società è stato intercettato al termine della conferenza stampa di Donati, Mister Ventura assieme al suo vice, che con molta disponibilità e cordialità ha salutato i giornalisti presenti ed augurato un pronto rilancio per la società biancorossa.
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