Di solito una retrocessione impone necessariamente una rifondazione e il Bari non sfugge a questa regola. Ma la rifondazione biancorossa sarà totale tanto da poterla definire, senza timore di smentita, una vera e propria rivoluzione. Via tutti gli sciagurati protagonisti dell'ultima stagione. La società versa in cattive acque e ha bisogno di reperire sul mercato almeno 12 milioni di euro. I primi quattro sono arrivati dalle cessioni di Barreto, Almiron e Gillet (quest'ultimo passerà al Bologna che ha bruciato in extremis il Siena), in attesa di vendere altri pezzi grossi come Masiello A., Huseklepp, Ghezzal e, forse, Gazzi. La strategia della società di via Torrebella, inoltre, è di cercare di liberarsi degli ingaggi pesanti di Donati, Alvarez e Rivas abbassando le pretese sui costi dei rispettivi cartellini.
Se tutta l'attenzione di Angelozzi è incentrata sulle cessioni è innegabile che bisognerà anche pensare alla costruzione della squadra che affronterà il prossimo campionato di Bwin. L'unico arrivo ufficiale, al momento, è quello del portiere Zlamal in prestito dall'Udinese. Forestieri, promesso ai biancorossi proprio dai friulani, è stato riscattato dal Genoa e adesso il ds barese dovrà negoziare con i grifoni il passaggio alla corte di Torrente del talentuoso italo argentino. Altri obiettivi sono il portiere Lamanna, il difensore Borghese e l'attaccante Gomez, tutti del Gubbio. Seguiti con attenzione anche Sansone del Siena e Casoli dello Spezia. Attendono di conoscere i nuovi compagni i vari Ceppitelli, Galano, Bellomo, Marotta, Albadoro di ritorno dai prestiti nelle serie inferiori. A loro va aggiunto Grandolfo, probabilmente l'unico punto d'unione tra passato e futuro. Di sicuro la prossima stagione l'età media in campo sarà molto bassa. Toccherà a mister Torrente motivare e plasmare un gruppo senza esperienza nella categoria cadetta.
|