Premessa. Bari aveva bisogno di una vittoria. Ne avevano bisogno i giocatori, oberati dal pesante fardello della retrocessione, ne aveva bisogno Torrente, voglioso di invertire da subito il trend negativo della precedente gestione tecnica, ne aveva bisogno il pubblico, umiliato dall'ultima stagione e desideroso di tornare a gustare il sapore dolce della vittoria al San Nicola.
Vittoria doveva essere, quindi, e vittoria è stata. Il passaggio del turno è arrivato al termine di un match equilibrato e difficile, contro avversari che hanno tenuto benissimo il campo e che avrebbero potuto passare al posto dei biancorossi se Lamanna non avesse sfoderato due miracoli nella ripresa.
Ed è dalla stentata prestazione dei galletti che bisogna prendere spunto per qualche considerazione. Il calcio d'agosto ha un valore relativo ed è sempre controproducente arrivare a conclusioni affrettate. Lo Spezia sceso ieri in campo era avversario di buona caratura tecnica, ben messo in campo e più rodato dei biancorossi, almeno per quanto riguarda le partite ufficiali. Il Bari, ad un mese dall'inizio del ritiro, ha dimostrato di avere ancora gambe pesanti ed idee confuse, specie in fase offensiva. Non hanno girato le mezzali (Rivaldo e Bellomo), Caputo ci ha messo impegno ma con scarsi risultati, Forestieri si è acceso ad intermittenza lasciando trasparire la tendenza a perdersi in inutili svolazzi piuttosto che badare alla concretezza. Così Marotta, poco servito, ne ha pesantemente risentito anche se lui stesso non ha mostrato la lucidità e i buoni movimenti fatti intravedere contro la Real Sociedad.
Note positive sono arrivate dal pacchetto arretrato. Claiton e Borghese sono già una coppia affidabile, Crescenzi ha corsa e personalità ma dovrà migliorare in fase di copertura, Masiello è stato il match winner nonostante la scarsa condizione fisica ne limiti ancora di molto le prestazioni. E quando c'è stato bisogno del portiere, Lamanna ha risposto presente salvando il risultato. Tira un sospiro di sollievo, così, chi temeva che l'eredità dell'idolo Gillet avrebbe pesato sulle spalle del giovane estremo difensore ex Gubbio.
Torrente a fine partita ha analizzato con lucidità la prestazione dei suoi ragazzi, consapevole che ci sarà bisogno di tempo (e di rinforzi) per trovare la quadratura del cerchio:"Nonostante la forza dello Spezia - le parole del mister sul sito ufficiale - i miei ragazzi hanno saputo soffrire e sono rimasti concentrati. La vittoria fa bene al morale perchè erano tanti mesi che non si vinceva al San Nicola. C'è però molto da lavorare e ancora tanto da migliorare. Abbiamo commesso diversi errori che potevamo pagare. Occorre dare più continuità al gioco con la partecipazione di tutti."
Una vittoria che fa bene al morale. Fa bene il mister a rimarcarlo. Chi ha seguito attentamente il match avrà notato la carica in cerchio collettiva prepartita dei calciatori, la gioia alla rete di Masiello con Donati a richiamare i compagni per esultare tutti assieme, gli abbracci e l'entusiasmo sotto la Nord a vittoria acquistita.
É da qui che bisogna ripartire. Dal lavoro e dalla voglia di riscatto. Deve essere preso come un segnale che decisivi siano stati Masiello, con il goal, e Donati, con un'ottima prestazione di personalità, trait d'union con un passato che va messo alle spalle ma non dimenticato, per evitare il ripetersi ciclico di errori che rendono da sempre il Bari una squadra ascensore.
4000 spettatori alla vigilia di Ferragosto sono un capitale da non disperdere. I tifosi, nonostante tutto, hanno dato fiducia a questo nuovo corso. La palla ora passa alla società. Anche se gli obiettivi stagionali non sono ancora chiari, basterà concretizzare l'acquisto di Mastronunzio, De Paula, Bentivoglio e di un difensore d'esperienza per riportare ottimismo in città e rendere questa squadra competitiva per i primissimi posti della serie B.
Nel frattempo meglio non far calare la mannaia della stroncatura su gioco corale e singoli interpreti. L'estate è la stagione dei sogni e delle speranze, ma i campionati si decidono in primavera. Del resto anche le magiche annate di Conte e Ventura erano iniziate con debutti in Coppa Italia tutt'altro che entusiasmanti. Tutti, però, ricordano come sono andate a finire...
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