Noblesse oblige. Per la seconda domenica consecutiva il Bari fa valere la differenza di categoria, dilagando contro l’Avellino (4-0) e regalando al proprio tecnico Torrente la soddisfazione di incrociare il suo Genoa da avversario, a fine novembre, nello stadio che l’ha visto capitano di mille battaglie. Un successo convincente, soprattutto per la freschezza sciorinata negli schemi da attacco, mitigato tuttavia dal modesto valore dell’avversario e dall’amarezza per l’incredibile infortunio occorso a Crescenzi, menomato in extremis da una ferita al braccio suturata con 40 punti.
Rispetto al debutto stagionale contro lo Spezia le novità dell’undici titolare sono Kopunek a centrocampo (fuori Bellomo) e Ceppitelli in difesa. La prima conclusione, velleitaria, è degli ospiti, al tiro con De Angelis all’11’. Risponde Caputo che bussa due volte, prima calciando fuori specchio su invito di Marotta, poi impegnando Fumagalli al 18’. Il Bari cresce e sfiora il gol al 25’, quando Borghese sceglie bene il tempo su punizione di Donati ma spedisce al lato, di testa. Avellino sempre desto, con tiro piazzato di Herrera ma la pressione dei biancorossi, dall’altra parte, diventa costante: al 34’ Caputo si destreggia sulla sinistra, sfiorando il palo destro in diagonale. Quattro minuti dopo l’attaccante altamurano furoreggia sulla destra, triangolando con Marotta e chiamando fuori dai pali Fumagalli, colpevole di esitare nell’uscita: è l’attimo fuggente per aggirarlo e servire a centro area il numero 28 biancorosso per il più facile dei gol. Uno a zero. Anche Caputo potrebbe beneficiare di un assist al bacio per firmare il raddoppio allo scadere, ma il tiro a botta sicura su invito di Forestieri finisce alle stelle.
Per esultare, il numero 87 deve attendere il 4’ della ripresa: angolo di Rivaldo dalla destra e palombella di testa a scavalcare Fumagalli. Due a zero. L’Avellino, che si era ripresentato in campo con un attaccante in più, Lasagna, non ci capisce più nulla ed il Bari dilaga: all’8’ Rivaldo si procura una punizione e la stampa sulla traversa, al 10’ Forestieri manca il tris in spaccata dopo una spizzata dello scatenato Caputo su punizione di Masiello dalla sinistra. L’ipoteca sul passaggio del turno incoraggia i baresi ai colpi ad effetto, come la sassata che Donati indirizza al sette di controbalzo al 16’. Tre a zero e partita chiusa a doppia mandata. Gli irpini spariscono, il Bari si limita a controllare, affondando di tanto in tanto: Rivas, subentrato a Forestieri, sfiora il poker al 23’, Marotta lo cala in pieno recupero, firmando una doppietta. Nel mezzo, pure un rigore procurato da Caputo e fallito da Masiello, al 40'. Una goleada che fa bene al morale, anche perché fra meno di una settimana si fa sul serio, in casa contro il Varese: sarà debutto in campionato.
Bari-Avellino 4-0
Bari: Lamanna – Ceppitelli, Borghese, Dos Santos, Masiello – Kopunek (26’ st Bellomo), Donati, Rivaldo (13’ st Scavone) – Caputo, Marotta, Forestieri (18’ st Rivas).
A disposizione: Zlamal, Masi, Sini, Defendi.
Allenatore: Torrente.
Avellino: Fumagalli – Calvarese, Porcaro, Cardinale, De Gol – Millesi, D’Angelo, Correa (18’ st Citro), Herrera (1’ st Lasagna) – Ercolano (24’ st Maiorano), De Angelis.
A disposizione: Pettinari, Labriola, Ricci, Stigliano.
Allenatore: Vullo.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata (assistenti Musolino-Bianchi, quarto uomo Di Bello)
Reti: 38’ pt e 46' st Marotta, 4’ st Caputo, 16’ st Donati.
Ammoniti: Kopunek, Calvarese, De Angelis, Bellomo per gioco falloso.
Recupero: 1’+ 3'
Spettatori: 5464 per un incasso di Euro 23.000
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