Consapevoli della forza del Padova ma per nulla intimoriti. Alla vigilia dell’anticipo della quarta giornata, Vincenzo Torrente mostra cauto ottimismo in vista di un incontro molto atteso da ambo le parti: i padroni di casa vorrebbero lanciarsi in fuga solitaria, dopo un mercato sontuoso ed un inizio più che incoraggiante. Un pungolo ulteriore per il Bari, reduce dall’inaspettato karakiri casalingo contro l’Albinoleffe: “Guardiamo avanti e facciamo tesoro degli errori, soprattutto di quelli che ci sono costati tre gol in meno di un tempo – puntualizza il tecnico – Ci tocca subito una partita importante: cercheremo di far risultato, senza paura. Mi aspetto una grande prestazione e sono sicuro che arriverà. Ce la giocheremo senza timori”.
I triboli accusati in difesa, sulla fascia destra, smezzata per necessità fra gli adattati Masi e Kopunek, dovrebbero essere azzerati dal rientro di Crescenzi, tirato a lucido già nell’under 21. Confermata a centrocampo la mediana De Falco-Donati-Bogliacino (“Ma posso far giocare l’uruguagio anche come esterno offensivo o trequartista: ora però deve solo pensare a calarsi nella mentalità della B e a migliorare la condizione”, ha precisato Torrente), bisognosa solo di amalgama e più elevato minutaggio, almeno un cambio è atteso in attacco, a vantaggio del furetto Defendi, sinora impiegato nella fortunata coda di Modena. Tutto ruota attorno a De Paula: se il brasiliano verrà impiegato al centro, uscirà Marotta; se invece partirà da destra, come preferisce, gli farà spazio Forestieri: “E’ un giocatore che ha gamba, forza. E per questo è utilizzabile sull’intero fronte d’attacco. Qualche dubbio in effetti ce l’ho, là davanti – confessa l’allenatore - Sto pensando a chi può tornare utile per questa partita. Forestieri e Marotta? Gli attaccanti vivono per il gol e in questo momento sono nervosi. C’è troppa frenesia nel cercare il gol: calciano persino da quasi metà campo… Invece bisogna essere più concreti e cattivi là dove serve davvero, sottoporta”.
Avanti, Bari, sembra esortare Torrente. Ma con giudizio. E forse non potrebbe essere altrimenti, visti i troppi innesti di peso dell’ultima ora, soprattutto nel fulcro del gioco: “Andremo a giocarcela con intelligenza: se concediamo spazi al Padova, è finita. Una squadra temibile non solo per i tanti forti attaccanti ma soprattutto per l’abilità a sfruttare i calci piazzati, su cui fanno valere centimetri e capacità d’inserimento”.
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