Un gol e niente più. E' quello che basta al Padova, in avvio, per piegare un Bari incapace di impattare la partita nei restanti tre quarti, o anche solo di mettere la porta avversaria sotto minaccia costante. Pur rimediata sul campo di una delle squadre più accreditate alla promozione, la seconda sconfitta consecutiva preoccupa, e non poco, i tifosi biancorossi, che vedono cronicizzarsi i difetti palesati nelle prime apparizioni ufficiali: poche idee e grandi difficoltà nel finalizzarle.
All'annuncio delle formazioni Torrente spiazza tutti: sposta Bogliacino in avanti, accanto a Marotta e De Paula (con il risultato di accentuarne, in corso di gara, il ritardo di condizione), guarnisce il centrocampo con Kopunek, fa esordire Crescenzi già rodato in under 21 dopo l'infortunio al braccio. E' proprio il giovane romanista il protagonista in negativo nell'azione del gol patavino, poco dopo il quarto d'ora di gioco: lo stopper Trevisan, grezzo ma efficace, lo sovrasta di testa su calcio d'angolo battuto da Milanetto e buca Lamanna, per il gol dell'1-0.
La reazione dei biancorossi stenta ad arrivare. Anzi, fino all'intervallo non arriva proprio: velleitario il tentativo di Bogliacino quasi allo scadere, non prima di aver rischiato di subire il raddoppio dopo un pasticcio difensivo, non capitalizzato dal giovane e guizzante Drame.
Nella ripresa Torrente corregge la formazione con Forestieri al posto di Kopunek (ancora una volta, nè carnè e nè pesce) ma l'argentino, servito poco e male come Marotta, gira sempre al largo dalle palle che contano. Servirebbe alzare un po' il ritmo per costringere gli illuminati ma compassati Milanetto e Marcolini a tenere la lingua di fuori. Ma il Bari ci riesce solo a tratti, nella prima mezzora di sostanziale pressione, senza mai affondare la zampata che gli garantirebbe un pareggio comunque legittimo: Marotta non coglie l'attimo su un tiro svirgolato da De Paula e lascia il posto a Caputo, che ciabatta in malo modo un diagonale da destra. Insomma, Pelizzoli è praticamente inoperoso, se si eccettua l'ottimo riflesso su battuta a lunga gittata del solito De Falco, scoccata a metà ripresa. Da lì in poi, più nulla o quasi, almeno in area patavina, nonostante la vivacità di Defendi, carta della disperazione dell'ultimo scorcio, giocata al posto di un Bogliacino che stenta ancora a ritrovare sè stesso. Il Padova si limita a controllare la partita, a ritmi che gli sono finalmente congeniali, e lo sfogo finale degli avversari, che finiscono con Borghese centravanti.
Troppo facile crocifiggere l'attacco: per un giudizio definitivo dovrà attendersi la messa a lucido della mediana, completata con uomini di spessore solo nelle ultime ore di mercato, e quindi bisognosa di amalgama e minutaggio per creare gioco e occasioni. Occorrerà però accelerare, perchè il piatto, dopo 2 sconfitte consecutive nelle prime 4 giornate, già piange. Sabato l'occasione per rialzarsi contro l'entusiasta neopromossa Nocerina, la squadra che ha lanciato Torrente da calciatore. Intanto, lassù, il Padova è già andato.
PADOVA:
Pelizzoli, Trevisan, Legati, Schiavi, Renzetti, Marcolini, Milanetto, Cuffa (29' st Osuji), Cacia (19' st Lazarevic), Ruopolo, Drame (34' st Cutolo).
A disposizione: Perin, Portin, Donati, Italiano.
Allenatore: Dal Canto
BARI:
Lamanna, Crescenzi, Borghese, Claiton, Garofalo, De Falco, Donati, Kopunek (1' st Forestieri), Bogliacino (34' st Defendi), De Paula, Marotta (20' st Caputo).
A disposizione: Koprivec, Polenta, Rivaldo, Cepitelli.
Allenatore: Torrente
Arbitro: Massa di Imperia
Marcatore: 17' pt Trevisan.
Ammoniti: Garofalo, Cuffa, De Paula, De Falco, Drame, Crescenzi, Ruopolo e Dos Santos.
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