"Non me ne vado se non riporto il Bari in A". No, per una volta, ad annunciarlo non è Vincenzo Matarrese. La promessa è di capitan Donati, intervenuto questo pomeriggio al convegno "Bari calcio: si riparte", assieme all’amministratore delegato Garzelli e al compagno Borghese (al posto del solerte tecnico Torrente, che ha declinato l’invito per la vicinanza al prossimo impegno di campionato).
L’appuntamento, organizzato presso la Fiera del Levante dal giornalista Massimo Longo e dalla testata Go-Bari, è stato aperto da Garzelli, pronto a rispondere a tono ad una stoccata alla dirigenza biancorossa, proveniente dal qualificato parterre (presenti, fra gli altri, il presidente dell’Ente Fiera, Viesti, l’opinionista ed ex calciatore Guastella, lo storico del Bari Antonucci). Dopo è toccato a Massimo Donati che ha prima analizzato il momento negativo della squadra, sbandierando tuttavia sensazioni positive rispetto all’ultima, disastrosa stagione: "La sconfitta contro l’AlbinoLeffe ci ha un po’ spezzato le gambe ma ora siamo pronti per ripartire. Siamo un gruppo giovane ed affamato e quest’estate ho avvertito sin da subito sensazioni diverse rispetto allo scorso anno che mi sembrò arduo sin da subito".
Provocato dall’organizzatore sul perché della scelta Bari dopo il Celtic e la partecipazione alla Champions, il capitano del Bari si è simpaticamente arruffianato quelli che son rimasti i suoi tifosi, nonostante le sirene cagliaritane degli ultimi giorni di calciomercato: "Bari non ha nulla da invidiare ad altre città. Ho rifiutato una proposta vantaggiosa economicamente di un club di A perché ci tenevo ad onorare la responsabilità che mi ha affidato Mister Torrente dal primo giorno di ritiro, quando mi ha assegnato la fascia. Nonostante i malumori iniziali di qualche tifoso, io non mollo e vi assicuro che non me ne andrò, prima di riportare questa grande piazza dove gli spetta: la massima serie. Ovviamente ci proveremo da quest’anno, ma ci vuole ancora un po’ di tempo per amalgamarci".
Parole accolte dalla sala con un lungo applauso, che ha lasciato poi spazio al breve intervento del difensore Martino Borghese, che ha subito familiarizzato con Donati in questi primi mesi in biancorossi: il centrale ha prima ringraziato Torrente per averlo chiamato a Bari e si è infine augurato, al pari del più esperto compagno, di vedere un Bari competitivo sino alla fine.
A margine della serata la lettura di alcune riflessioni di Longo, sulle note di De Andrè, la proiezione della vittoria in Coppa Italia sul campo della Juve nella stagione dell’ultima C, l’unica colta dal Bari in casa della Vecchia Signora, le tante foto scattate dai tifosi in compagnia dei due calciatori. Un’ora e mezza, insomma, dal sapore antico, lontana dagli isterismi dello stadio e del web. E’ l’augurio di Bari alla sua squadra, che sa di bacio sulla fronte e di cuore tormentato, e pur gonfio di speranza.
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