“Sono un po’ deluso dai giocatori più esperti”. Non se lo aspettava forse neppure Vincenzo Torrente, dopo cinque giornate di campionato, un Bari così confuso e appannato. Ancora senza vittorie al San Nicola dopo tre tentativi andati a vuoto. Contro Varese, Albinoleffe e Nocerina. Insomma, non proprio il gotha del campionato di B: “Dopo un buon primo tempo, il secondo è stato quasi imbarazzante. Il problema più grande? Ne parlo ormai da qualche giorno: ci sono giocatori che hanno fatto preparazioni diverse e la loro condizione non è ottimale. Per la verità, non ha fatto bene anche qualcuno che era con noi dall’inizio. Donati, ad esempio”.
Come contro l’Albinoleffe, ad un primo tempo accettabile è seguita una ripresa da dimenticare, in cui il Bari è apparso a corto di fiato oltre che di idee: “Sono andato all’intervallo tranquillo – confida il tecnico –Avevamo fatto gol e creato occasioni, in avanti mi erano piaciuti tutti e tre. Nel secondo tempo ho visto però la squadra subito in difficoltà, dopo appena un quarto d’ora: De Paula è rimasto solo e non è stato più accompagnato dagli esterni”.
Nel momento di massima pressione della Nocerina, l’ingresso di Polenta al posto di Rivas ha quasi assecondato gli assalti dei molossi, che nel frattempo avevano aggiunto peso in attacco con l’ex andriese Plasmati: “Ho fatto entrare Polenta per guadagnare centimetri, spostando Garofalo a centrocampo per contrastare sulla corsa il loro esterno – spiega l’allenatore - Avevamo la superiorità in mezzo al campo, con Defendi dall’altra parte. Ma abbiamo gestito male la situazione: facevamo fatica a tenere il possesso”.
Le prolungate ambasce del centrocampo necessitano ora di qualche correttivo, vista la sofferenza puntualmente patita dal Bari contro squadre con un minimo di organizzazione: “Ora devo scegliere chi sta meglio fisicamente – annuncia Torrente – Il cambio di panchina? Nessuna scaramanzia: volevo solo essere vicino al collaboratore dell’arbitro”.
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