Roma è un comune italiano con circa 2.700.000 abitanti, capoluogo di provincia, della regione Lazio e capitale della Repubblica Italiana.
È il comune più popoloso e, con una superficie di 1.285 km², il più esteso d'Italia.
Il suo centro storico, sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Roma ospita al suo interno l'enclave della Città del Vaticano.
STORIA
Alcuni ritrovamenti archeologici testimoniano che i primi insediamenti sulle sponde del Tevere risalgono alla fine del IX secolo A.C., ma la tradizione vuole che Roma sia stata fondata tra il 753 ed il 754 AC, da Romolo e Remo. La posizione geografica favorì in modo significativo il rapido sviluppo del nucleo originario nel periodo dei 7 re di Roma. E' in quel periodo, infatti, che si forma quel gruppo di amministratori politici saggi ed evoluti e che portano alla trasformazione della monarchia in repubblica (509 A.C.), rompendo definitivamente con il passato e con la cultura etrusca.
Dopo l'invasione subita da parte dei Galli, nel 390 A.C., iniziò ad espandere i propri confini tanto che, alla fine del III sec. A.C., Roma aveva occupato tutta la penisola italiana e, con la fine delle guerre puniche contro Cartagine, anche l'intero bacino del Mediterraneo. Terminate le guerre, a Roma si svilupparono dei contrasti interni che degenerarono in lotte intestine per il potere. In questo periodo iniziò ad emergere il carisma di Caio Giulio Cesare (a destra nell'immagine) che, nel 59 A.C., dopo aver stretto un'alleanza con Pompeo e Crasso (il primo triumvirato), ottenne il consolato ed il comando militare dell'Italia settentrionale e della Gallia. Alla morte di Crasso, gli equilibri all'interno dell'alleanza si ruppero: Cesare nel giro di pochi anni sconfisse Pompeo e fu nominato dittatore a vita. Nel periodo della dittatura di Cesare, Roma conquistò la Gallia, estese i propri domini fino all'oceano Atlantico, invase per la prima volta la Britannia e la Germania ed annetté Spagna, Grecia, Egitto, Ponto ed Africa. Era, di fatto, nato l'impero Romano. Dopo la morte di Cesare, avvenuta nel 44 A.C., prevalsero le figure di Antonio, un luogotenente di Cesare, Ottaviano, figlio adottivo ed erede di Cesare e Marco Emilio Lepido, console di Cesare. Questi tre personaggi strinsero un accordo (il secondo triumvirato) che finì quando Ottaviano piegò con la forza il desiderio di Antonio di trasformare l'impero in una monarchia di tipo orientale. Ottaviano rimase l'unico padrone dell'Impero e ne iniziò la riorganizzazione su basi monarchiche. Nel 27 A.C., il senato lo nominò Imperatore e gli attribuì il titolo di "Augusto", titolo che fu poi utilizzato per tutti gli imperatori che gli succedettero.
Nel periodo imperiale, Roma vide un grande sviluppo urbanistico: in quest'epoca vengono costruiti i grandi edifici pubblici, i templi, le strade consolari, i ponti e gli acquedotti. Dopo la morte di Diocleziano e dopo un periodo di guerre civili, divenne imperatore Costantino (nella foto) il quale, nel 312 D.C., riuscì nell'impresa di riunificare l'intero impero romano. Una delle motivazioni che favorirono il successo di Costantino fu il riconoscimento e la legalizzazione del Cristianesimo. Una delle decisioni più importanti prese da Costantino fu quella di trasferire la capitale a Bisanzio, spostando definitivamente verso Oriente il centro di gravità dell'impero e sancendo di fatto il declino di Roma. Dopo la morte di Costantino i figli dell’imperatore Teodosio si spartirono l'impero dividendolo definitivamente in impero romano d'Oriente ed impero romano d'Occidente.
Roma, dopo la caduta dell'impero d'Occidente era ridotta a poco più di trentamila abitanti. La sua importanza era marginale e finì per godere di una certa autonomia di cui, nel VII secolo, approfittò il papa Gregorio Magno, per farne il centro della cristianità e sede del potere temporale. Il trasferimento della sede papale ad Avignone, avvenuta nel 1309, diede un chiaro segno dello stretto legame esistente tra il destino del papa e quello di Roma che, in questo periodo, viene straziata dalla rivalità tra i Colonna e gli Orsini, e dal successivo tentativo (fallito) di Cola di Rienzo di costituire un governo di stampo popolare. Nel 1377 il papa Gregorio XI riportò la sede papale a Roma e nel 1420 fu dichiarata ufficialmente capitale delle Stato Pontificio dal papa Martino V, aprendo un periodo di grande stabilità che si protrasse per i due secoli successivi. Nel 1798, i Francesi, dopo aver rotto i rapporti con lo Stato Pontificio, occuparono la città e dichiararono la Repubblica Romana. Dopo circa due anni di occupazione, i Francesi furono scacciati dai Borboni, che sostenevano il Papa. Tuttavia le ideologie rivoluzionarie, liberali e patriottiche, che stavano sconvolgendo l'Europa, penetrarono anche a Roma e fu dichiarata nuovamente la Repubblica Romana con papa Pio IX che dovette rifugiarsi a Gaeta. Napoleone III, per ingraziarsi i cattolici francesi, inviò le sue truppe in soccorso del papa. La nuova Repubblica Romana, dopo un'eroica resistenza, dovette cedere le armi pochi giorni dopo. La sconfitta dei Francesi ad opera dei Prussiani spianò la strada al Regno d'Italia e nel 1870 i bersaglieri del generale Cadorna entrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia. Il generale Kanzler, capo delle truppe pontificie, consegnò Roma a Cadorna, ad eccezione del Vaticano.
Roma fu protagonista dell'ascesa del fascismo e della sua presa del potere quando, il 28 ottobre 1922, su di essa marciarono le milizie fasciste partite da Napoli: era la marcia su Roma, in seguito alla quale Mussolini fu convocato dal Re Vittorio Emanuele III (a fianco nella foto) per diventare il nuovo capo del Governo. Dopo i primi anni alquanto travagliati, che videro il ritiro sull'Aventino dei parlamentari dissenzienti col fascismo, Mussolini riuscì a consolidare il potere instaurando la dittatura. Tra le decisioni di rilievo prese da Mussolini ci fu la soluzione dell'annosa questione cattolica che si protraeva sin dal 1870. Nel 1929 Stato e Chiesa stipularono i Patti Lateranensi, con cui l'Italia cedeva al Papa il territorio del Vaticano: tornava così ad esistere lo stato pontificio. Interventi di rilievo sull'assetto urbanistico furono il tracciamento della Via dell'Impero (oggi via dei Fori Imperiali), la costruzione delle linee metropolitane, il complesso sportivo del foro Mussolini (oggi Foro Italico). Sia nell'estetica come nella retorica, il fascismo si proponeva di rinnovare i fasti dell'antica Roma: tali opere infatti avevano la funzione di dare gloria al fascismo e a Mussolini il quale, dopo il successo ottenuto nella guerra coloniale contro l'Etiopia, nel 1936 venne acclamato come colui che aveva riportato l'Impero sui colli di Roma I primi anni del conflitto (1940) furono per Roma di relativa tranquillità; in questo periodo venne attuata la bonifica delle paludi pontine che infestavano il basso Lazio, e si poté così procedere alla costruzione di un nuovo quartiere romano, terminato nel 1942 e chiamato EUR. Lo sbocco di Roma sul mare infatti avrebbe dovuto inaugurare dell'epoca della Terza Roma: una nuova Urbe, dopo quella degli antichi romani e quella dei papi. Ma questi progetti furono accantonati per il sopraggiungere delle sconfitte in guerra, e della caduta del fascismo. Roma venne generalmente risparmiata dai bombardamenti degli Alleati per la presenza della Chiesa cattolica sul suo suolo. Dopo l'8 settembre 1943 Roma subì l'occupazione delle truppe tedesche, ma venne comunque liberata molto prima rispetto alle altre città del nord-Italia.
Il resto è storia dei nostri giorni.
COSA VISITARE
Roma è la Capitale d’Italia e merita di essere visitata in lungo e in largo: scegliere un luogo, una piazza, una chiesa, un monumento significherebbe dimenticarne altri 100 di pari valore. Il consiglio è di visitare almeno tutto il centro storico, dal Colosseo a Trinità dei Monti, da Piazza di Spagna alla Fontana di Trevi, all'Altare della Patria.
COSA MANGIARE
La cucina romana è tradizionalmente contadina con piatti conosciuti in tutto il mondo: dalle bruschette agli spaghetti aglio e olio, carbonara, bucatini all’amatriciana, saltimbocca, abbacchio al forno, in brodo o alla cacciatora, cicoria saltata in padella, pollo con i peperoni, carciofi alla “giudia”. Tipicamente romani sono anche la pasta e fagioli o ceci, rigatoni con la pajata, fagioli con le cotiche o con l’osso di prosciutto, la coda alla vaccinara.
Come dolci il “maritozzo” (brioche) ripieno di panna montata e la torta di ricotta.
Vini: i DOC vengono dalla provincia. Castelli Romani e Colli Albani, Frascati, Marino, Cerveteri i più noti.
|