L'avvio promettente in Coppa Italia del Bari di Torrente è stato spazzato via nelle prime 5 giornate di campionato: dopo il deludente esordio a reti bianche contro il Varese, la vittoria allo scadere a Modena aveva tamponato i limiti di una squadra che non ha ancora trovato l'assetto tattico giusto per gestire le operazioni in campo. Prova ne sono le due sconfitte consecutive maturate contro Albinoleffe e Padova ed il passo falso contro la Nocerina, quest'ultima considerata la gara del riscatto ma che, per come sono andate le cose, è da considerarsi un punto guadagnato.
Già perché la Nocerina di Auteri ha approfittato dello sbandamento dei biancorossi per dominare completamente la ripresa e se i molossi fossero tornati in Campania con il bottino pieno crediamo che nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. I rossoneri hanno trovato di fronte un Bari confuso e poco organizzato: lo stesso mister ex Gubbio l'ha rimarcato in conferenza stampa a bocce ferme, puntando il dito sulla condizione fisica dei nuovi arrivati (bacchettati anche quelli che c'erano da più tempo) e sulla mancanza di ritmo sulle corsie laterali.
Se nelle precedenti uscite la croce erano costretti a portarla gli attaccanti, rei di essere poco prolifici negli ultimi metri, adesso il discorso coinvolge l'intera ossatura della squadra, apparsa troppo vulnerabile contro avversari non di prima fascia ma sicuramente più avvezzi al sacrificio e ben calati nel contesto della cadetteria.
La difesa è quasi sempre in affanno sulle incursioni avversarie, il centrocampo fa poco filtro e le ripartenze sono macchinose e prevedibili: le accelerazioni di Garofalo sull'out di sinistra sono l'unico segnale confortante di un reparto centrale che, nonostante l'ingresso di qualità di Bogliacino, non riesce a macinare gioco e a guadagnare campo. Insomma, il 4-3-3 è uno schema che poco si addice ad una squadra in debito di ossigeno e poco propensa ad aggredire gli avversari. Ed i problemi di capitan Donati nell'arginare gli attacchi, adesso che si trova orfano del cagnaccio Gazzi in fase di interdizione, sono sotto gli occhi di tutti.
Questa settimana sarà fondamentale per fare il punto della situazione e decidere come impostare il prosieguo del campionato: alle porte, neanche a farlo apposta, il Sassuolo capolista, che cercherà di aumentare il bottino in classifica e lanciare la prima minifuga del campionato. Una soluzione va trovata ed anche in fretta: cambiare modulo o ruotare gli attori in campo possono essere due delle alternative a disposizione di mister Torrente; la stagione è appena iniziata e c'è tempo per porre rimedio ad un avvio di campionato sottotono. Ma guai a sbagliare di nuovo: si aprirebbero le porte del baratro e per un ambiente che ha dovuto già ingoiare una retrocessione amarissima nel torneo precedente non sarebbe un fenomeno facilmente riaddrizzabile.
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