Giocasse sempre a Modena, l’unico campo in cui, di riffa o di raffa, ha vinto in questo campionato, il Bari sarebbe presto promosso per distacco. Peccato però che le gare interne siano tutte in programma al San Nicola, lo stadio dove i biancorossi vantano il triste primato di un anno (e passa) senza successi. “Come si sfata il tabù? – si interroga Vincenzo Torrente alla vigilia del quarto tentativo casalingo di spezzare il sortilegio – Senza avere fretta, senza la frenesia di dover segnare subito. Il Livorno è una squadra ambiziosa. Proprio come il suo tecnico ed il suo presidente. Ha buone individualità dalla metà campo in su”.
E’ una squadra ancora a faccia di una precisa fisonomia, quella allenata dal tecnico di Cetara. Il colpaccio in casa dell’ex capolista Sassuolo, però, può accelerare la crescita di un Bari profondamente rinnovato: “Non siamo ancora al massimo ma questa settimana ho notato un miglioramento generale, anche sotto l’aspetto dell’attenzione. Le vittorie, si sa, aiutano. Ti fanno lavorare meglio. Quanti minuti saremo in grado di reggere? Tanti, spero. Dovremo certo migliorare nella gestione del risultato: non è possibile conservare il vantaggio per meno di 5’, come è accaduto a Modena. E poi bisognerà gestire al meglio le due fasi, soprattutto quella di non possesso: nelle gare precedenti abbiamo concesso troppo, agli avversari. Vorrei una migliore lettura della partita”.
A contatto di gomito c’è Bogliacino, la cui resa è stata sinora inferiore alle aspettative. Assai più di un indizio, nell’abbozzo della formazione titolare: “Torna Mariano – annuncia Torrente – E poi sto valutando gli esterni d’attacco. Rivas? Ha nelle gambe solo due allenamenti, ma fatti bene. Dipende da lui, lo sapete: deve sentirsi convinto di stare bene al 100%”. Centrocampo ed attacco si segnalano spesso per la polivalenza degli elementi: Bogliacino pendolo fra i due reparti, De Paula esterno offensivo e all’occorrenza centravanti, Bellomo esterno di centrocampo, alla bisogna. Tutti esempi che l’allenatore vorrebbe che i giornalisti tenessero bene a mente: “Mi fa sorridere quando leggo o sento “Questo gioca fuori ruolo”. Finora è successo solo con un giocatore, al massimo (Kopunek, ndg). Quando fate le valutazioni – si raccomanda rivolto ai cronisti – fatele bene. Accetto le critiche ci mancherebbe. Ma non le “belinate”. E di queste ne ho sentite tante”.
Chiosa dedicata al rischio di penalizzazione per inadempienze finanziarie, prossimo ad essere scongiurato: “La cosa non ci ha preoccupato più di tanto – osserva Torrente, lasciando intendere di aver ricevuto garanzie quando ancora la situazione era sbandierata come assai critica – Abbiamo ricevuto rassicurazioni dalla società”.
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