Per il bel gioco bisogna ripassare un’altra volta ma questo Bari è squadra vera: va avanti di un golletto e lo difende con le unghie e con i denti. Succede contro l’Empoli come era già avvenuto contro Livorno, Crotone e Modena, dopo il secondo vantaggio: vittorie che varrebbero il quarto posto in coabitazione a 17 punti, se non incombesse una penalizzazione di almeno due lunghezze, in attesa del posticipo Brescia-Pescara.
Arriva dall’altoparlante la prima sorpresa: dentro Forestieri, fuori Bogliacino, nonostante la fiducia rinnovatagli da Torrente alla vigilia. Evidente l’invito ad attaccare, con uno schieramento a trazione così anteriore. Quasi un paradosso che il Bari passi la prima mezzora di gioco a guardarsi le spalle. Colpa forse di un inizio-shock: De Falco scivola sul lancio dalle retrovie dopo il calcio d’inizio e costringe Claiton a franare su Valdifiori lanciato a rete. Gli empolesi gridano all’espulsione ma per Di Paolo è solo giallo. Muore sul fondo il successivo tentativo di punizione di Tavano.
Il pericolo corso quasi imbambola i biancorossi, che rischiano ancora al 10’, su conclusione del mobilissimo Cesaretti, pescato in profondità: la difesa si salva in angolo. Si scuotono dopo il quarto d’ora, i padroni di casa: timida la girata di Rivas al 16’, dopo un tiro sbagliato di De Falco, più pericoloso il colpo di testa di Marotta, di poco alto, al 22’, su cross dalla destra di Rivas. Il Bari soffre, per il filtro quasi nullo a centrocampo e la scarsa vena di un approssimativo De Falco, ma piazza la zampata vincente al 37’. Fa tutto Forestieri, alla prima traccia in gara: “El Topa” si accentra dalla sinistra, salta netto Vinci e la piazza all’angolo basso della porta di Pelagotti, quando è ancora fuori area (primo gol in campionato). Uno a zero.
Nel secondo tempo l’Empoli tiene il pallino ma si fa vedere poco dalla parte di Lamanna. La prima reazione di rilievo arriva al 15’, da palla inattiva: angolo di Tavano e squillo di testa di Buscé, di poco alto. Altri 10’ ed è Lazzari, subentrato a Saponara, a suonare la carica su punizione: respinto dalla barriera il primo tentativo, smorzato da Lamanna il secondo. Poi tanti mischioni senza costrutto, spesso risolti dalla forza maschia di Borghese e dalle chiusure puntuali di Crescenzi e Garofalo, il migliore. L’ultimo brivido arriva dal solito Tavano, che ondeggia in area allo scadere sino a perdere l’attimo fuggente. Ci sarebbero spazi e forze fresche per tentare il raddoppio e chiudere la partita (a tratti nervosa ma non cattiva, come testimonierebbero le sette ammonizioni) ma le percussioni di Stoian (serpentina al 43’), Caputo (piattone defilato 1’ più tardi), Garofalo (servito da Stoian al 3° di recupero) non trovano fortuna. Si resta a denti stretti fino al 95’ ma è vittoria. Per la quarta volta nelle ultime cinque gare.
Bari-Empoli 1-0
Bari: Lamanna – Crescenzi, Borghese, Dos Santos, Garofalo– De Falco, Donati – Rivas (11’ st Bogliacino), De Paula, Forestieri (39’ st Stoian) – Marotta (29’ st Caputo).
A disposizione: Koprivec, Ceppitelli, Rivaldo, Scavone.
Allenatore: Torrente.
Empoli: Pelagotti – Vinci (30’ st Pucciarelli), Mori, Stovini, Regini – Buscé, Moro, Valdifiori, Saponara (11’ st Lazzari) – Cesaretti (21’ st Mchedlidze), Tavano.
A disposizione: Dossena, Fatic, Signorelli, Nenezaz De Oliveira.
Allenatore: Pillon.
Arbitro: Di Paolo di Avezzano (assistenti Segna-Bagnoli, quarto uomo Baratta).
Reti: 38’ pt Forestieri.
Ammoniti: 1’ pt Claiton, 34’ st Borghese, 46’ Valdifiori, 5’ st Vinci per gioco falloso, 33’ st Caputo e Lazzari per reciproche scorrettezze, 37’ st Michedlidze per simulazione.
Recupero: 1’ + 5’.
Angoli: 3-2 per l’Empoli.
Spettatori: 4.923 (483 paganti e 4.440 abbonati) per un incasso di Euro 34.750,00.
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